Un welfare locale più giusto, che aiuti chi ha davvero bisogno e stanino chi abusa delle risorse pubbliche. È questa la lettura politica che il Partito Democratico di Cesenatico dà al nuovo Regolamento per la concessione di agevolazioni economiche nei servizi scolastici, approvato ieri in Consiglio Comunale. Un documento che, secondo i dem, segna un cambio di passo all’insegna della trasparenza e dell’equità sociale.
A spiegare la posizione del partito è la segretaria comunale Greta Passanese, che in una nota ufficiale esprime “piena condivisione e sostegno” all’impianto normativo appena varato. Il cuore del provvedimento risiede in un sistema di controlli più stringente ma non oppressivo, pensato per garantire che gli aiuti – dalle mense ai trasporti – arrivino esclusivamente alle famiglie in reale difficoltà economica. «Riteniamo che trasparenza, equità e sostegno alle famiglie più fragili debbano essere i pilastri dell’azione amministrativa», dichiara Passanese, sottolineando come il nuovo meccanismo unisca «rigore e sensibilità sociale, senza trasformare il controllo in un fattore punitivo ma in uno strumento di giustizia».
La novità più rilevante riguarda la soglia delle verifiche. Come previsto dall’articolo 8 del regolamento, i controlli a campione interesseranno una percentuale “non inferiore al 25% delle richieste pervenute per ciascun servizio educativo o scolastico”, escludendo ovviamente chi non ha presentato l’ISEE e paga tariffa piena. Un quarto delle domande, dunque, finirà sotto la lente d’ingrandimento degli uffici. «Si tratta di un elemento di garanzia fondamentale: un controllo significativo, non simbolico, che consente di mantenere alto il livello di trasparenza», aggiunge la segretaria dem.
Per il Pd, la nuova rotta tracciata dall’amministrazione rappresenta il giusto equilibrio tra la necessità di tutelare le casse comunali e quella di non appesantire burocraticamente le procedure per i cittadini onesti. «Questo regolamento contrasta eventuali abusi e garantisce un sistema chiaro, credibile e trasparente», conclude Passanese, definendolo «un passo avanti nella direzione di un welfare locale più equo e vicino ai bisogni della comunità».














