Champions: Guardiola, storia siamo noi? sì, ed è incredibile

(ANSA) – ROMA, 04 MAG – “La storia siamo noi? Sì, siamo lì,
il City era una società sempre a metà del tavolino ma poi in
dieci-dodici anni ha investito tanti soldi. Ma non è stato solo
questo, perché questa società fa tantissime buone cose, e per
noi la prima finale di Champions è un traguardo incredibile”.
    Intervistato da Sky Sport, Pep Guardiola non nasconde la
soddisfazione per la qualificazione alla sfida che assegnerà il
titolo di campione d’Europa. “Oggi nel primo tempo il Psg ha
giocato meglio di noi – dice ancora Guardiola – e abbiamo avuto
fortuna che Mbappé non abbia giocato. Nel secondo tempo meglio
noi, ci siamo stretti con i terzini e controllato meglio il
gioco, segnando in contropiede. E non possiamo dimenticare che
il Psg vince sempre il suo campionato,e quest’anno in Europa
aveva eliminato primo tempo oggi loro meglio di noi, abbiamo
avuto fortuna che Mbappé non ha giocato nel secondo tempo noi
meglio ci siamo stretti con i terzini e controllato meglio due
gol in contropiede. E non possiamo dimenticare che il Psg vince
il campionato ogni anno, ha eliminato Barcellona e Bayern e noi
complessivamente li abbiamo battuti 4-1”.
    Ma come si arriva in una finale di Champions giocando senza
attaccanti? “Non lo so nemmeno io – risponde Guardiola -. Noi
abbiamo una squadra fatta per tenere il pallone, senza perderlo,
ma forse in finale faccio giocare un attaccante, ancora non lo
so. Ora ci godremo queste settimane, ci auguriamo di vincere il
campionato perché manca poco, e poi preparemo la finale”.
    Chi è Guardiola dieci anni dopo la sua ultima finale? “Credo
che sono un allenatore migliore, le esperienze in Germania e
Inghilterra mi hanno aiutato tanto. Sono stato fortunatissimo a
stare in tre società incredibili, quando a 37 anni ho cominciato
ad allenare non pensavo che sarei arrivato a tanto e non posso
chiedere di più alla mia carriera. Ma questa è speciale –
conclude – perché per il City è la prima volta in finale e
questo rimarrà per sempre”. (ANSA).
   


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