Chi è Serhii Kuznietsov: l’ex 007 ucraino arrestato a “La Pescaccia” di Sant’andrea in Casale (RN) e sospettato di essere il capo del commando che piazzò l’esplosivo al Nord Stream

L’arresto di Serhii Kuznietsov, che – si apprende oggi – si trovava con lìintera famiglia in un bungalow ne comune di San Clemente, a due passi dal Titano – ha riacceso i riflettori su uno degli episodi più clamorosi e misteriosi del conflitto russo-ucraino: l’esplosione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel settembre 2022. L’uomo, 49 anni, ex capitano dell’esercito ucraino con un passato nei servizi segreti SBU, è considerato dagli investigatori tedeschi la mente dell’operazione denominata “Diameter”.

Serhil Kuznietsov, foto rigenerata ed elaborata da Ai
Foto originale di Serhil Kuznietsov

Secondo quanto ricostruito nel mandato di arresto della Corte federale tedesca, Kuznietsov avrebbe coordinato un commando di sette persone – quattro subacquei civili e due ex commilitoni – incaricato di piazzare ordigni esplosivi a 70-80 metri di profondità sotto le condotte di gas, trasformando il Mar Baltico in un teatro sottomarino di sabotaggio. L’operazione, eseguita a bordo dello yacht Andromeda, noleggiato con documenti falsi, ha causato la distruzione di tre delle quattro condotte, compromettendo un’infrastruttura strategica dal valore stimato di 20 miliardi di dollari.

Kuznietsov non era un semplice esecutore: secondo gli inquirenti tedeschi, aveva il ruolo di coordinatore, pianificando gli spostamenti della squadra e la disposizione delle cariche esplosive, ciascuna del peso tra 14 e 27 chilogrammi, con micce a tempo. L’operazione, inizialmente ordinata dalle autorità ucraine, avrebbe continuato il suo corso nonostante un presunto annullamento da parte del comando in capo, lasciando aperti molti interrogativi sul coinvolgimento diretto di Kiev.

Prima dell’arresto, Kuznietsov si trovava in vacanza con moglie e due figli in un bungalow del villaggio turistico “La Pescaccia” a Sant’Andrea in Casale, prenotato con il suo vero nome. La sua presenza sul territorio italiano, dal 19 agosto, non aveva destato sospetti fino all’esecuzione del mandato internazionale. L’uomo è stato fermato dai carabinieri senza alcuna resistenza e ora rischia fino a 15 anni di carcere, in attesa dell’estradizione in Germania.

Il caso Nord Stream resta avvolto nel mistero. Mentre Kiev nega ogni coinvolgimento, i media tedeschi sottolineano come Kuznietsov e la sua squadra agissero con conoscenze tecniche e operative avanzate, collegabili ai vertici militari e dei servizi ucraini. In parallelo, la Procura di Genova indaga su possibili legami con l’attentato alla petroliera Seajewel a Savona, avvenuto pochi mesi dopo.

L’arresto di Kuznietsov non chiude i dubbi: da una parte rischia di essere visto come un eroe in Ucraina, dall’altra dovrà rispondere di un’operazione che ha segnato profondamente le dinamiche energetiche europee e la politica internazionale.

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