Domani processi Figc: Procura pesante con veneti ed emiliani
Tra dieci giorni sarà svelato il calendario della prossima Serie A, prima però si saprà se ci sarà posto anche per Chievo e Parma, domani alla sbarra davanti al Tribunale Federale Nazionale della Federcalcio. Il club emiliano, così come il suo centravanti Calaiò, dovrà rispondere dell’accusa di illecito sportivo, mentre quello veneto sarà a giudizio assieme al Cesena per una lunga serie di plusvalenze fittizie. Da quanto apprende l’Ansa, la partecipazione di entrambi i club al massimo campionato sarebbe seriamente a rischio poiché la Procura federale guidata da Giuseppe Pecoraro ha intenzione di usare la mano pesante in termini di punti di penalizzazione, “afflittive” ovvero da applicare sulla stagione appena conclusa.
Ovviamente se così fosse, i processi in programma domani nella Capitale (al mattino è fissata in agenda la discussione riguardante il Parma, mentre nel pomeriggio a porte chiuse si terrà quella riguardante Chievo e Cesena) avrebbero in Crotone e Palermo spettatori molto interessati, con i tifosi del club calabrese che hanno scritto una lettera aperta al ministro della Cultura, Bonisoli rimettendo, hanno scritto, “nel Governo le nostre ultime speranze di vivere in uno stato di diritto, in cui il rispetto delle regole rappresenta un vero e proprio baluardo della Costituzione”.
Di certo, le posizioni di Parma e Chievo sono particolarmente delicate. Gli emiliani sono stati deferiti il 5 luglio per responsabilità oggettiva a causa del comportamento tenuto da Emanuele Calaiò in occasione della partita di Serie B con lo Spezia dello scorso 18 maggio. L’indagine disciplinare avrebbe infatti evidenziato un illecito sportivo da parte dell’ attaccante che, qualche giorno prima della gara, ha inviato dei messaggi con WhatsApp ai colleghi dello Spezia Filippo De Col e Claudio Terzi tentando così di ottenere un minor impegno agonistico. Insomma per la Procura, Calaiò “ha posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara”.
Diverso il discorso per Chievo e Cesena, coi romagnoli che oggi hanno aderito all’istanza di fallimento (ripartirà dall’Eccellenza) e adesso in attesa di un’ulteriore ‘mazzata’. E sotto la lente d’ingrandimento per illeciti amministrativi sono finiti proprio i conti di entrambi i club (deferiti anche i due presidenti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi), truccati secondo l’accusa attraverso il tesseramento di ben 30 calciatori con valutazioni gonfiate. Nel deferimento dello scorso 25 giugno, d’altronde, la Procura federale ha evidenziato che nei bilanci sono state inserite cifre superiori al reale che hanno permesso di contabilizzare plusvalenze fittizie necessarie a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio così da ottenere l’iscrizione agli ultimi tre campionati.