Ciò che più mi impressiona della Schlein è che lei ignora. Ignora il significato delle sue parole.
Dice cose delle quali non capisce il senso più profondo.
Giustificare l’aggressione ad Eugenia Roccella, da parte di un gruppo di giovani, sino a non farla parlare, collega la Schlein con il peggio della sinistra peggiore.
È una storia che lei non conosce.
E la maneggia senza cura.
Schlein ignora cosa abbia significato negli anni fine 60 e poi 70 e poi fine 80 e 90, la giustificazione della violenza a sinistra.
Fisica e verbale. L’odio.
Sento le parole d’ordine dei ragazzi che contestano, con violenza, ora e mi vengono i brividi.
Perché mi appaiono nella mente immagini antiche.
Un tempo nel nome della lotta di classe, del proletariato, del comunismo, ora nel nome dell’ambientalismo estremo e dei diritti spacciati, in alcuni casi, per civili.
Cambia l’armocromia dell’abito ma i nemici sono sempre gli stessi: lo Stato, il capitalismo, i fascisti, categoria,quest’ultima, nella quale metterci tutti quelli che non sono d’accordo con loro. Tutti. Si ripete.
Io non sono d’accordo con l’utero in affitto? Fascista!
Io voglio combattere il cambiamento climatico, ma senza abbattere il “capitalismo”.
Fascista.
Un Ministro della Repubblica non deve parlare!
Perché? Perché Fascista.
Così si avvelena il clima sociale in nome del clima e dei diritti abrogando il diritto di parlare.
Una volta si ammazzavano i fascisti perché “ammazzare un fascista non è reato”.
E succedeva il contrario naturalmente.
E poi l’odio, la violenza, delle parole e delle pistole presero campo negli uffici, nelle fabbriche, nelle redazioni dei giornali.
Giustificando giustificando arrivarono le pallottole.
Qualcuno lo spieghi al Schlein.
Un tempo la lotta politica divenne violenta, da una parte e dall’altra perché la violenza era giustificata dallo “Stato fascista”, dalle “multinazionali”, o dai social-fascisti traditori della classe operaia. O dai comunisti, dal lato opposto. Perché se il linguaggio è quello, si diffonde.
Oggi avanza un linguaggio a sinistra, che la Schlein giustifica, accarezza persino, nelle università e nelle redazioni dei Talk televisivi soprattutto, che considera il Governo fascista, le imprese, il “capitalismo”, speculatori che distruggono il clima, l’ambiente e il futuro, e, ancora una volta, coloro che provano a ragionare con più pragmatismo e in modo meno radicale, più costruttivo, riformista, dei “social traditori”, venduti al nemico. Nemici quindi, peggiori dei nemici.
Si tratti di utero in affitto o di settori industriali da chiudere in fretta e furia.
“Compagni che sbagliano” si disse poi di quelli che passarono dal linguaggio violento alle pistole.
Questo Schlein non lo sa.
Qualcuno glielo spieghi per favore.
E qualcuno le spieghi che bisogna spiegare ai ragazzi che l’odio contro noi stessi non produce un ambiente migliore, più diritti e democrazia.
Dire che è sempre colpa nostra, dell’Italia, dell’Europa, dell’Occidente, produce non pace e diritti e libertà, no, produce Putin e Xi e regimi vari che avanzano e alimentano la cultura e la violenza antioccidentale in Occidente e antidemocratica nelle democrazie.
Qualcuno spieghi queste cose alla Schlein.
Le spieghi che anche l’amato PCI, anche il venerato Berlinguer, anche la Cgil, anche i veri, grandi leaders sindacali come Lama e Trentin stavano molto attenti. Molto. Su questi temi.
Erano argini, vittime, della violenza che nega la parola, non fomentatori, giustificatori.
Qualcuno glielo spieghi.
Sergio Pizzolante