Dal 1° gennaio ha definitivamente chiuso lo storico albergo Hotel Dogana che da più di 30 anni rappresentava un punto di riferimento, la prima struttura ricettiva che i turisti incontravano entrando dal confine di Dogana. Ma non era solo un hotel; infatti la caffetteria sottostante l’albergo accoglieva decine di residenti che ogni giorno si ritrovavano per dialogare e socializzare. Un luogo, quindi, d’accoglienza e d’aggregazione che adesso, ormai, non c’è più.
Oltre all’Hotel Dogana, un paio di mesi fa, ha chiuso anche il San Giuseppe di Valdragone. Le ragioni sono diverse ma quelle più lampanti sono sotto gli occhi di tutti: l’afflusso turistico sul Titano, così come in tutta la riviera romagnola è calato e con la chiusura dell’aeroporto Fellini di Rimini la situazione peggiorerà ulteriormente. Altre strutture ricettive del Titano hanno chiuso, come La Gara di Serravalle e l’Hotel Villa Giardi a Murata, e altre ancora sono in grossa difficoltà. Sta di fatto che il settore alberghiero e della ristorazione sono praticamente in default. È di questi giorni la notizia che il bar accanto all’ex pattinaggio di Città vende o affitta l’attività. I gestori infatti hanno deciso di trasferirsi a Cuba. Non sono gli unici a recarsi all’estero. In tanti infatti hanno abbandonato San Marino per cercare fortuna in un altro Paese, giovani e meno giovani.
Come a dire forse che qui da noi non c’è più futuro? (…)
Francesco De Luigi, La Tribuna