Ciao Cagnoni … di Sergio Pizzolante

Ciao Cagnoni
La vita è strana, capita che il tuo nemico sia quella persona che stimi di più.
Stimavo molto Lorenzo Cagnoni, quando ci incontravamo i colloqui erano sempre molto cordiali, persino affettuosi, senza molta confidenza ma morbidi, accoglienti.
Eppure lo avevo eletto a nemico.
Avversario meglio dire, nemico non mi piace, avversario.
Perché?
Ci sono due episodi in particolare.
Primi anni 90 lui correva per diventare Vice Presidente della Fiera di Rimini, io feci in modo di non farlo arrivare. Poi ci arrivò, ma dopo, io non c’ero più.
Un bel po’ d’anni dopo, Cagnoni era già Cagnoni, grande, grandissimo, Presidente della Fiera di Rimini, nel Cda c’era un mio carissimo, fraterno, amico, Gianni, ma io avevo rotto con Berlusconi, fatto un nuovo partito, avevo bisogno, a Rimini di prendere le distanze dall’idea( vera o sbagliata che fosse…) di un Centro Destra avvolto, in qualche misura, dalla grande rete di Cagnoni.
Cagnoni ormai imperatore di Rimini.
E quindi attacco l’imperatore!
Duramente e lui duramente risponde.
La politica, come la vita, è spesso dura, durissima. Li c’erano l’avversario più intelligente e l’amico più caro ma politicamente era quello che dovevo fare e l’ho fatto.
Con Gianni siamo ora amici più di prima.
Cagnoni…ci incontrammo pochi giorni dopo lo scontro pubblico.
Mi venne incontro, un piccolo schiaffo in faccia, un sorriso, parole buone, tipo, dai in bocca al lupo, ti auguro di farcela…grande.
Grandissimo.
Ecco, aveva capito tutto, sapeva che non ero nemico della Fiera, sapeva perfettamente cosa stava succedendo, era oltre la polemica.
Capiva la politica. E la vita. Come pochi.
Sapeva che negli anni precedenti avevo collaborato con Fiera e Palazzo dei Congressi garantendo presenza di Governo e Ministri, pur stando all’opposizione.
Sapeva tutto, aveva capito tutto, non erano necessari chiarimenti, non ce ne sono mai stati. Era tutto chiaro.
Grazie Lorenzo.
Sei stato grande.
Sergio Pizzolante