Ciao Mauro … di Sergio Pizzolante

Mauro Gardenghi era un mio caro amico.
Tutti lo conoscono per il suo ruolo storico di Segretario Generale della Confartigianato di Rimini.
Ruolo che ha svolto con grande impegno e passione.
Io l’ho conosciuto anche per il suo impegno civile.
Per la sua passione politica.
Per l’amore per la sua città.
Per la sua terra.
Fu fra i più appassionati sostenitori del passaggio dei comuni dell’alta Valmarecchia alla Provincia di Rimini.
Ricordo il suo sostegno entusiasta per quella battaglia.
Le iniziative della Confartigianato.
Ricordo una riunione di circa trenta anni fa, delle forze laiche della città.
Mi insegnò allora il significato della moderazione in politica.
Io sono un moderato. Disse. Con enfasi.
La moderazione non come segno di impegno minore.
Il contrario. Come impegno razionale. Sostanziale. Serio. Equilibrato. Privo di enfasi demagogica.
Era un socialdemocratico. Un saragattiano, si diceva una volta.
Quando era considerata una bestemia.
Coraggio non moderato. Radicale.
Sfida culturale per una visione politica capace di collegare l’idea di progresso con la realtà
La cultura della realtà era il suo senso per l’impegno politico e civile.
Siamo stati vicini in tante battaglie.
Mi ha fatto dono della sua amicizia.
Della sua saggezza.
Dei suoi consigli.
Del suo sostegno.
Con il suo lucido argomentare. Senza fronzoli.
Nella parte finale della sua vita fu sfregiato.
Le accuse legate alle vicenda della Cassa di Risparmio di Rimini.
Era una persona onesta, corretta, per bene.
Arrivo poi la verità.
Ma intanto lui stava male. Non lo accettava. Non lo sopportava.
La considerava una ingiustizia.
Come in effetti fu dimostrato.
Ma da allora qualcosa in lui si era rotto.
Per sempre.
Maledizione.
Ciao caro Mauro.
Ti voglio bene.
Sergio Pizzolante