
(ANSA) – ROMA, 09 OTT – “Sono passati tanti anni da mio
primato e le cose sono cambiate moltissimo dal 1984 a oggi.
Ganna ha fatto una grande prestazione, perché ha battuto anche
il record di Boardman, che era il vero record esistente. E’
stata una grande performance: andare a quasi 57 all’ora non è
semplice, ci vorrebbe una discesa lunga 57 chilometri per fare
quella velocità. Credo che l’obiettivo di Ganna fossero i 56
chilometri, l’ha raggiunto e superato, pertanto credo sia questa
la dimensione della prestazione”. Così Francesco Moser, ultimo
italiano a migliorare il record dell’ora prima di Filippo Ganna,
nuovo primatista da ieri, parlando al Fai-Castello di Avio
(Trento), in occasione dell’evento ‘Vino tra le mura: la
sboccatura’.
“Qualcuno dice: ‘ma Ganna deve battere il proprio record’. Io
dico: Ganna non deve battere un bel niente, casomai saranno gli
altri a dover battere lui, poi se è il caso lui si potrà sempre
riprendere il record. Può farlo, perché è giovane. Ricordo che
nel 1984 testammo le ruote lenticolari e capimmo che erano più
performanti, ma non è questo il problema: è una questione di
preparazione – aggiunge il trentino -. Io credo che il record di
Ganna sia attaccabile se si prova in quota. I suoi avversari
penso che andranno in Messico a provarlo. Io usai un rapporto
57/15, per fare 51 chilometri, mentre Ganna ha usato il 64/14:
c’è un abisso. Chi vorrà superare Ganna deve abituarsi a
spingere un rapporto ancora più lungo, perché è stato dimostrato
scientificamente che, se si aumenta il numero delle pedalate, a
un certo punto, ti imballi: devi aumentare invece il rapporto di
pedalata. Questo vuol dire che, se prima si faceva con 9 metri a
pedalata, ora sono più di 10, si dovrà andare a 11 e poi a 12.
Bisognerà vedere chi è in grado di farlo”. “Io cosa avrei fatto
con la bici di Ganna? Questi paragoni non si possono fare a
distanza – conclude -. Ognuno corre nel proprio tempo. Come
quanto si parla di Merckx, di Coppi, di Binda, ognuno ha
gareggiato nel proprio tempo. Quella è la misura. Bisogna
partire dal presupposto che gli atleti gareggiano per vincere”.
(ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte