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(ANSA) – ROMA, 23 FEB – Una quasi maratona a nuoto di 36 km
in sei tappe, legati l’uno all’altra, coscia a coscia, da una
corda lunga solo 50 centimetri e da una fiducia totale: è la
nuova impresa, umana e sportiva, che intraprenderanno Alessandro
Mennella, genovese di 38 anni, ipovedente e sordo profondo dalla
nascita a causa della sindrome di Usher, e Marcella Zaccariello,
nuotatrice master e tra i fondatori di RarePartners, società
milanese non-profit che supporta lo sviluppo di nuove terapie e
strumenti diagnostici nel settore delle malattie rare. Sei tappe
di 5-7 km ciascuna, dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Campania
al Veneto fino alla Liguria. La prima gara è prevista il 5/6
giugno nel suggestivo scenario delle acque di Vulcano, alle
Eolie. Quindi il lago di Monate (20 giugno) e il Lago Maggiore a
Maccagno (11 luglio). Il programma proseguirà in settembre nelle
acque liguri di Noli (12) e nel Lago di Garda a Peschiera del
Garda (26) per concludersi nel mare di Ischia il 9 o 10 ottobre.
“L’emergenza sanitaria ci ha imposto una forte decelerazione.
Con questo progetto vogliamo guardare al futuro con fiducia e
coraggio. Una sfida, sportiva e solidale, che quest’anno
affronteremo insieme alle aziende”, dice all’ANSA Marcella
Zaccariello, che gestisce la comunicazione e il fundraising
della non-profit. “Abbiamo appena aperto la pagina di raccolta
fondi #MiFidoDiTe – la nuova sfida rivolta ai singoli donatori
sulla piattaforma di buonacausa.org”, prosegue. Ha già dato la
sua adesione la PQE Group, che sarà Main Partner per tutto il
circuito e coinvolgerà direttamente i suoi dipendenti (uno o più
di loro parteciperanno alle nuotate). L’obiettivo è coinvolgere
due aziende per singola tappa e un’azienda del settore del nuoto
in acque libere che accompagni la coppia per tutta la ‘maratona’. I tre principali progetti in corso riguardano la
sindrome di Usher (patologia con 2.000-3.000 malati in Italia e
di cui Alessandro è testimonial), la fibrosi cistica
(collaborazione con Neupharma per lo sviluppo di una forma
inalatoria di teicoplanina) e la beta-talassemia (studio clinico
all’Ospedale di Ferrara sull’uso di sirolimus). (ANSA).
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