
Almeno nove morti palestinesi: questo il bilancio dei violenti scontri armati con l’esercito israeliano a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale, citato dai media palestinesi. L’esercito israeliano ha fatto ingresso in forze oggi a Jenin per “catturare un terrorista di spicco”, ha riferito la radio militare israeliana. “Un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano nel silenzio internazionale”, è stata la replica di Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen. “L’incapacità e il silenzio internazionale – ha aggiunto Abu Rudeinah – incoraggiano il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo”.
L’esercito israeliano ha aggiunto di aver condotto una “operazione di antiterrorismo” il cui fine era la cattura di “una cellula terroristica della Jihad islamica coinvolta pesantemente nella realizzazione e nella progettazione di molteplici attacchi terroristici, incluse sparatorie contro militari e civili israeliani”. In un comunicato del portavoce militare l’esercito afferma anche di essere al corrente che nel corso degli scontri a fuoco avvenuti oggi a Jenin “è stata colpita anche una civile palestinese. Le circostanze di questo episodio vengono ora accertate”. Nella ricostruzione dell’operazione, l’esercito ha precisato fra l’altro di aver scoperto all’interno di un edificio dove si barricavano miliziani palestinesi anche due ordigni pronti per l’uso. Sono stati fatti detonare da artificieri dell’esercito. Le forze israeliane non hanno avuto feriti, ha precisato l’esercito.
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