SPUNTA un nuovo fronte giudiziario in Vaticano, un nuovo scossone mentre l’inchiesta Vatileaks 2 sulla sottrazione e la fuga di documenti riservati finiti nei libri di Fittipaldi e Nuzzi, procede a ritmi serrati. Un altro fascicolo giudiziario relativo alle strutture finanziarie si apre. Il promotore di giustizia, Gian Piero Milano, ha indagato il banchiere Gianpietro Nattino, presidente di Banca Finnat Euramerica Spa, per operazioni di compravendita titoli e transazioni in cui sarebbe stata utilizzata l’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica. Un’iniziativa che arriva mentre la procura di Roma si appresta a notificare gli avvisi di chiusura delle indagini all’ex direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani, e al suo vice, Massimo Tulli, che secondo i pm romani, hanno fatto agire lo Ior fino al 2011 sulla piazza italiana senza autorizzazioni. I fronti insomma, si accavallano.
E SONO grovigli enormi di cui si deve districare ogni filo ma il Papa non è «sconfortato», dice il portavoce Lombardi. E il sostituto alla Segreteria di Stato, il ‘ministro dell’Interno’ vaticano chiarisce: «Non ci saranno ostacoli per le sue riforme». Per Vatileaks 2 rimane in cella monsignor Lucio Vallejo Balda, uno dei due arrestati nell’indagine sui nuovi ‘corvi’, e al momento tace. Dopo l’ interrogatorio-fiume di due giorni fa, parla invece su Facebook l’altra arrestata e poi rilasciata, Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre unica donna e membro italiano in quella Cosea, la Commissione referente per i tagli di spesa, di cui Vallejo Balda era segretario. Al Vaticano lancia messaggi soft: «Piena fiducia negli inquirenti». Poi minaccia i giornalisti: «Attenti a verificare bene quello che fate, dite e scrivete. Alla prima mossa falsa parto di querela». Non ci sono altri indagati, né «un altro ecclesiastico» nel mirino, fa sapere il Vaticano. Ma certo parallelamente molti ora ricordano quanti sospetti si erano addensati anche attorno al marito di Chaouqui, Corrado Lanino, tecnico informatico che aveva lavorato in Vaticano ma poi era stato discretamente allontanato dopo Vatileaks uno, la fuga di notizie di cui fu riconosciuto colpevole il solo Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo del Papa. All’epoca, tre anni fa, le voci parlavano anche di un corvo donna e nelle redazioni dei giornali arrivavano telefonate cui all’altro capo c’era una voce femminile che sosteneva che i corvi erano tanti e che lei aveva molto da raccontare. Chissà se ipotetici fili tra Vatileaks uno e due verranno ora riannodati. Gli investigatori vaticani stanno ascoltando un bel numero di persone informate, che «collaborano». Ma a fare rumore ora è anche il nuovo, inedito, fronte d’azione del Vaticano in direzione della trasparenza finanziaria.
NATTINO, a seguito di un rapporto dell’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif) del febbraio scorso, è stato indagato per il caso di un eventuale riciclaggio di denaro, insider trading e manipolazione del mercato, attraverso compravendite titoli e transazioni in cui sarebbe stata utilizzata l’Apsa, di fatto la ‘banca centrale’ vaticana. Il pm d’Oltretevere ha richiesto la collaborazione delle magistrature italiane e svizzera tramite rogatorie già in agosto. «Ribadisco – ha detto Nattino – di avere sempre operato nel pieno rispetto delle normative, in trasparenza e correttezza. Sono a disposizione per ogni chiarimento».