Invitiamo il governatore della California, Jerry Brown, a Bologna per testimoniare l’impegno dei Governi locali contro i cambiamenti climatici e per l’applicazione del Protocollo di Parigi”
“L’Emilia-Romagna non intende fare un solo passo indietro sul fronte del cambiamento climatico, sostenendo ovviamente l’azione del Governo italiano, che insieme a Francia e Germania, ha subito ribadito la piena validità degli accordi di Parigi, ma schierandosi anche con le Regioni e i Governi locali che, soprattutto negli Stati Uniti, si ribellano alla decisione del presidente Trump di uscire dal Cop21. Penso in primo luogo allo Stato della California e al governatore Jerry Brown, con il quale nel novembre 2015 a San Francisco firmai il ‘Subnational global climate memorandum of understanding’, protocollo internazionale per il controllo delle emissioni climalteranti noto come Under 2 Mou, stilato proprio in preparazione delle Conferenza di Parigi sul climate exchange”.
E parte da qui l’appello del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nei giorni che precedono il G7 Ambiente di Bologna (10-12 giugno, con, da lunedì 5, decine e decine di appuntamenti sotto le Due Torri): “Un appuntamento, e sono d’accordissimo col ministro Gian Luca Galletti – che ringrazio per la determinazione con cui ha contribuito a portare il G7 a Bologna – che resta di importanza fondamentale. Un summit, come ricorda oggi il ministro, nel quale sei Paesi su sette verranno a confermare la validità degli accordi sul clima e dove sarà ribadito il fatto, cito sempre Galletti, che continueremo sulla strada della decarbonizzazione e della lotta ai cambiamenti climatici, sforzo che ci vedrà ancor più virtuosi. E dopo la sciagurata decisione di Trump- prosegue Bonaccini-, dall’Emilia-Romagna vogliamo stringere attorno all’impegno contro le emissioni in atmosfera e il cambiamento climatico una rete nazionale e internazionale dei territori e delle comunità locali, e, d’intesa col ministro, invitiamo a Bologna il governatore Brown o un suo delegato dello Stato della California, affinché, proprio in corrispondenza con il G7 Ambiente, possano testimoniare la volontà dei governi locali di non arrendersi e facciano sentire forte la voce di quella parte degli Stati Uniti che non intende rassegnarsi né abbandonare la strada intrapresa, chiedendo la piena applicazione degli accordi di Parigi”.
Il presidente della Regione ribadisce dunque la centralità dell’impegno globale per la salvaguardia ambientale del pianeta, “una sfida che deve vedere anche il contributo degli enti di governo locale”. Non a caso, nel novembre 2015 l’Emilia-Romagna fu una delle prime 50 Regioni al mondo a firmare l’Under 2 Mou, una adesione preceduta pochi giorni prima da un’altra firma, quella del ministro all’Agricoltura sempre dello Stato della California, Karen Ross, sulla Carta di Milano, eredità culturale dell’Expo 2015 che richiama ogni cittadino, associazione, impresa o istituzione ad assumersi le proprie responsabilità per garantire alle generazioni future di poter godere del diritto al cibo grazie a un utilizzo sostenibile delle risorse del Pianeta. “L’adesione un anno e mezzo fa al protocollo in vista della Conferenza di Parigi e la collaborazione con la California- sottolinea Bonaccini- definirono da subito quello che per noi era uno dei tratti salienti della nostra azione di governo, e cioè la scelta di un modello di sviluppo sostenibile, compatibile con la prima delle battaglie che il mondo doveva e deve affrontare ora e nei prossimi anni: il contrasto delle emissioni inquinanti in atmosfera. Così come la Carta di Milano e la proposta di diffondere su scala internazionale ‘Climate ChangE-R’, il progetto della Regione per ridurre le emissioni di gas effetto serra di origini agricole”.
Di fronte al no del governo federale americano agli accordi di Parigi, “diventa ancor più importante l’appuntamento di Bologna, un G7 Ambiente ‘aperto’, così come lo ha definito Galletti, nel quale tutti coloro che credono in un modello di sviluppo sostenibile potranno far sentire la loro voce”. A cominciare proprio dalle realtà territoriali e dai governi locali: “Come ho già avuto modo di dire, in Emilia-Romagna è su questo che abbiamo puntato, su un approccio multisettoriale testimoniato da quello che già abbiamo fatto in questa prima parte della legislatura: dalla legge sull’economia circolare ai quattro atti di programmazione – il Piano regionale rifiuti, quello energetico, quello sulla qualità dell’aria e quello sulla forestazione – che fissano obiettivi che vanno oltre quelli stabiliti dall’Unione europea e che- chiude Bonaccini- porteranno al progressivo azzeramento delle discariche e alla riduzione degli inceneritori, a investire 250 milioni di euro nella green economy, nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili, ad avere meno traffico nelle città, rinnovando i mezzi del trasporto pubblico locale e promuovendo la mobilità elettrica, ad avere sistemi di produzione innovativi in agricoltura e a valorizzare il patrimonio boschivo”.