“Clima da guerra civile a San Marino”.

Lo dice il capogruppo di SSD. (S)vendita pacchetto nel, Ciavatta (Rete) a Morganti: “Noi non ci sediamo al tavolo con chi è stato responsabile di alcuni dei mali del Paese e che è da sempre a servizio di potentati esterni alla politica. Ci lascia anzi esterrefatti che voi vi siate non solo messi al tavolo ma lasciati trasportare, e che ad oggi siate completamente asserviti”. E Giorgetti sbaglia chat…

Il clima a San Marino è da guerra civile, a dirlo non sono state le opposizioni ‘irresponsabili’ ma il capogruppo di SSD Giuseppe Maria Morganti invitato giovedì sera al ‘Cantone delle botte’ da Sonia Tura per parlare della svendita del pacchetto Delta.

A San Marino noi siamo in guerra civile – ha detto – e chi ci rimette sono i civili, non i militari. Le responsabilità stanno da entrambe le parti politiche”.

Pronta la risposta dell’altro ospite in sala, Roberto Ciavatta “Noi non ci sediamo al tavolo con chi è stato responsabile di alcuni dei mali del Paese e che è da sempre a servizio di potentati esterni alla politica. Ci lascia anzi esterrefatti che voi vi siate non solo messi al tavolo ma lasciati trasportare, e che ad oggi siate completamente asserviti”.

A chi si sta riferendo Ciavatta lo specifica dopo tornando a parlare di Alessandro Izzo, il Consigliere che pur non avendo preso parte alla Commissione Finanze ha poi votato un ordine del giorno con il quale la politica ha dato di fatto carta bianca a Cassa per la svendita degli Npl. “Il Consigliere Izzo è servito ad Ap – ha proseguito – che traina questa maggioranza per montare un caso e distrarre l’attenzione da altre questioni. Ma visto che la maggioranza non rappresenta nemmeno un terzo di questo Paese dovrebbe avere almeno il buon senso del confronto. L’urgenza di votare subito togliendo alle forze di opposizione il tempo richiesto per approfondire ce l’ha spiegata Giorgetti sbagliando chat e cioè il timore che poi venendo a mancare i due membri nominati Reggenti venissero di conseguenza a mancare i numeri per votare in commissione quell’ordine del giorno”.

Così se per Morganti non ci sarebbe altra strada che quella di svendere, per Alessandro Mancini e Roberto Ciavatta, la politica aveva il dovere di esplorare altre soluzioni visto che la scelta di svendere gli npl legati a Delta si tradurrà in calci negli stinchi ai contribuenti sotto forma di nuove oppressioni scali o tagli di pensioni nei quali sfocerà l’indebitamento del Paese. “Voi dite – è intervenuto il Consigliere Mancini rivolgendosi a Morganti – che di quel pacchetto non è rimasto nulla ma così non si spiega la gran fretta di svendere né tantomeno la grossa appetibilità dei nostri npl da parte di grandi gruppi internazionali che hanno partecipato all’asta”.

E a proposito di asta – ha continuato Mancini – noi nemmeno ne sapevamo nulla, avete continuato a dire per un anno che non avremmo venduto e poi improvvisamente ci siamo trovati a dover decidere in gran fretta su qualcosa che cambierà per sempre la vita dei cittadini sammarinesi”. E mentre su questo punto il Segretario Celli aveva ammesso che c’era stato un problema di coerenza ma che il governo aveva ‘intelligentemente’ cambiato idea sulla base di valutazioni tecniche che sarebbero intervenute dopo, Morganti accusa l’opposizione di non tenersi informata visto che erano apparsi vari articoli su quotidiani italiani importanti”. La tesi delle forze di opposizione resta la stessa: la svendita dei crediti Delta genererà un’enorme perdita per Cassa di Risparmio (parliamo di un miliardo) e dunque per lo Stato e si ripercuoterà negativamente sulla vita dei cittadini. E le scelte che il governo sta portando avanti con tanta premura perseguono interessi molto diversi da quelli di cui la cittadinanza è portatrice. La politica avrebbe poi dato carta bianca a tecnici che tecnici non sono.

Fabio Zanotti – ha chiesto Ciavatta – è un tecnico? No. E’ un avvocato con nessun tipo di esperienza in ristrutturazioni bancarie che era in Banca Centrale quando avveniva l’operazione titoli con Savorelli che ha avvallato le sue azioni e poi è stato premiato dalla sua parte politica. Fortunatamente ora non lo fanno parlare più perché oltretutto faceva anche delle figuracce”.

Morganti su questo punto ha cercato di rassicurare il suo interlocutore facendo presente che più che i tecnici sammarinesi saranno quelli italiani a decidere. Il che desta ovviamente ancor più preoccupazione visto che la Repubblica avrebbe tutto l’interesse a poter decidere da sola senza ‘il ricatto ‘ delle banche italiane perché del pacchetto Delta, Cassa detiene oltre il 50% mentre la restante parte è suddivisa tra ben 90 istituti. Più che pensare a non inimicarci le banche italiane dovremmo avere una politica capace di portare avanti con forza gli interessi di un Paese nelle secche di una crisi ormai impietosa. La Repubblica.SM