Cocaina a fiumi per le feste della Pesaro ‘bene’. Arrestati 13 fornitori e 100 professionisti identificati

cocainaSCANDALO ARRESTATI 13 FORNITORI, CENTO PROFESSIONISTI IDENTIFICATI. DROGA ANCHE IN OSPEDALE
Cocaina a fiumi per le feste della Pesaro ‘bene’
PESARO
IL DUBBIO riguardava dove fare le feste. Soprattutto quale villa scegliere. Altrimenti, non c’erano dubbi su cosa servisse per divertirsi: cocaina. E tanta. A Pesaro la Squadra mobile ha scoperto una fitta rete di spacciatori all’ingrosso e al dettaglio che riforniva la Pesaro bene, fatta di professionisti, commercianti, impiegati (un centinaio quelli identificati). Il prezzo non era un problema. La qualità e l’abbondanza erano i due requisiti richiesti al fornitore. Che la polizia ha scoperto dopo averlo seguito per mesi. Si tratta di un italo argentino di nome Luis Enrique Szpitalnik, 56 anni, residente a Pesaro, ufficialmente senza lavoro. In realtà guadagnava 50 mila euro al mese. Luis Enrique spacciava a Pesaro mezzo chilo di coca ogni tre o quattro settimane. Lo chiamavano tutti e le feste più segrete dipendevano dalle sue forniture. Più era alta, più gente veniva invitata. Feste in ville che vedevano in prima fila quelli che ti aspetti di vedere alle occasioni che contano. Tutto questo però ha avuto un brusco risveglio. La squadra mobile di Pesaro ha arrestato tra febbraio e maggio scorsi 13 persone, tra cui l’italo argentino per spaccio. Recuperato un chilo di cocaina, 30mila euro in contanti e anche 300 grammi di marijuana oltre a 30 grammi di hashish.
Buona parte di queste persone hanno patteggiato la pena altre sono state rinviate a giudizio e aspettano il processo.
PER il il capo della Mobile di Pesaro Stefano Seretti è bastato seguire Luis Enrique, capire chi frequentava e chi vedeva per scoprire i suoi fornitori all’ingrosso di cocaina. Poi uno ad uno i fornitori sono stati arrestati. Tredici in tutto. Dieci di loro hanno patteggiato e sono già liberi. Gli altri sono stati rinviati a giudizio. I retroscena hanno dell’incredibile: una 35enne, ricoverata in ospedale in seguito ad un intervento chirurgico, appena si è svegliata dall’anestesia, prima ancora di chiedere dei familiari, ha chiamato lo spacciatore per racimolare qualche dose di cocaina perché «sentiva il bisogno di farsi». Il Resto del Carlino