Colloqui di Pace tra Russia e Ucraina. Mosca propone Istanbul il 2 giugno, Trump fissa un ultimatum a Putin, Kiev chiede un memorandum, Merz: “Aiuti a Zelensky senza limiti”

Il conflitto tra Russia e Ucraina, in corso ormai da oltre tre anni, potrebbe registrare un nuovo, cruciale sviluppo nei prossimi giorni. Mosca ha infatti annunciato ufficialmente la propria disponibilità a partecipare a un nuovo round di colloqui con Kiev, proponendo come data il 2 giugno 2025 e come sede la città di Istanbul, già teatro di precedenti tentativi di mediazione nei primi mesi del conflitto.

 Vladimir Putin

Secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri russo, la delegazione russa si presenterà a Istanbul con un memorandum strutturato contenente una proposta ufficiale per una cessazione delle ostilità. Si tratterebbe – secondo fonti russe riportate dal Moscow Times – di un documento dettagliato che punta a delineare una cornice di compromesso per avviare una de-escalation. Il contenuto preciso del memorandum non è stato ancora reso pubblico, ma Mosca lo descrive come “costruttivo e orientato al risultato”.

Da parte ucraina è arrivata una apertura condizionata. Il governo del presidente Volodymyr Zelensky, pur accogliendo con cautela la proposta russa, ha specificato che sarà pronto a partecipare al vertice di Istanbul solo previa ricezione e analisi del memorandum. “Non ci presteremo a una passerella propagandistica – ha dichiarato il portavoce del governo ucraino –. Vogliamo sapere cosa c’è sul tavolo prima di sederci”.

Secondo l’agenzia ANSA, Kiev teme che Mosca possa usare i colloqui per guadagnare tempo e rafforzare le proprie posizioni sul campo, pertanto chiede trasparenza e impegni concreti prima di sedersi al tavolo negoziale. Nel frattempo, anche gli Stati Uniti tornano a recitare un ruolo centrale nella vicenda. Il presidente Donald Trump, sempre più coinvolto nella gestione diretta del conflitto, ha lanciato un chiaro ultimatum a Vladimir Putin: entro due settimane devono arrivare segnali concreti verso una soluzione diplomatica, altrimenti Washington adotterà “misure alternative”.

Secondo quanto riportato da Open.online, l’amministrazione americana considera il conflitto in Ucraina una delle maggiori priorità internazionali e teme che il protrarsi della guerra possa compromettere la stabilità globale, oltre che incidere negativamente sull’economia mondiale. Nel quadro delle pressioni internazionali su Mosca, si inserisce anche il forte messaggio giunto da Berlino. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato un nuovo maxi-pacchetto di aiuti militari a favore dell’Ucraina, del valore di 5 miliardi di euro, che includerà anche la produzione congiunta di armi a lungo raggio tra imprese tedesche e ucraine.

“Non porremo limiti all’assistenza a Kiev”, ha dichiarato Merz da Bruxelles, durante una riunione con i partner europei. Un chiaro segnale che l’Unione Europea intende continuare a sostenere Zelensky senza cedimenti, anche alla luce dell’eventuale apertura diplomatica con Mosca. La scelta di Istanbul non è casuale. La città turca ha già ospitato in passato tentativi di mediazione, e il presidente Recep Tayyip Erdo?an si è più volte offerto come garante neutrale.

L’incontro del 2 giugno potrebbe rappresentare una svolta decisiva, o un’altra occasione mancata, a seconda della volontà politica delle parti in gioco. Resta ora da vedere se Mosca invierà davvero il promesso memorandum, se Kiev lo troverà accettabile, e se le pressioni di Trump e dell’Europa basteranno a rompere l’impasse.