Riceviamo e pubblichiamo
Mi rivolgo in particolare, agli “Amici di Rocca Pietore”.
Ho visto che sul vecchio edifico della Colonia “San Marino” di Rocca Pietore, alcuni giorni fa, è apparso il cartello VENDESI. Da quasi 10 anni non si sapeva più niente delle intenzioni del proprietario che è la Diocesi. Diventata proprietaria in seguito alla messa in liquidazione (con il solo mio voto contrario) della Fondazione Opera Cattolica Assistenza sammarinese (OCSA), decisa dal Consiglio Direttivo, di cui facevo parte.
In ottobre, se ricordate, avevo scritto sul Giornale s.m., un articolo in cui sollecitavo la Segreteria degli Esteri a prendere contatti con la Curia per definire la vicenda del contributo dato dallo Stato per l’acquisto del lotto a Bosco verde. Un contributo che era legato al progetto di realizzazione di una nuova sede. Poi la proprietà proponeva un’altra soluzione: realizzare una struttura per vacanze aperte tutto l’anno, che poteva essere usufruita da tutta la Diocesi e in particolare da San Marino. Anche questa ipotesi, a quanto ne so, è tramontata. A questo punto, se le cose stanno ancora così, per noi sammarinesi scatta l’obbligo di buoni amministratori, di richiedere indietro il contributo di 180 milioni di lire, concesso non a fondo perduto. Così dice la delibera del Congresso di Stato n. 41 dell’11 gennaio 2011. Somma che ho proposte di inserire nel fondo solidarietà, per le famiglie sammarinesi in difficoltà.
Informo gli amici che qualche giorno fa, ho ricordato questa situazione da risolvere al Segretario di Stato per gli Affari Esteri, il quale mi ha assicurato che il “dossier Rocca Pietore” era già stato preso in mano dal Governo. Speriamo in buone soluzioni e veloci.
9 agosto 2019 Domenico Gasperoni