OSLA Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori esprime forte preoccupazione per via dell’approvazione del decreto “incentivi” da parte del Governo italiano, che prevede un checkup su chi collabora con i paesi iscritti nella cosiddetta blacklist per l’Italia e dove la prima applicazione concreta del decreto èsu San Marino.
Riporta l’ANSA: ”Per contrastare l’evasione fiscale operata nella forma dei cosiddetti “caroselli” e “cartiere”, anche in applicazione delle nuove regole europee sulla fatturazione elettronica, il decreto approvato prevede che i soggetti passivi all’Iva comunicano telematicamente all’Agenzia delle Entrate, secondo modalità e termini definiti con decreto, tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in paesi così detti blacklist.La prima traduzione pratica, prevista dal regolamento attuativo delle Entrate, prevede che tutti i soggetti con partita Iva che hanno scambi con San Marino, sia se cedono sia se ottengono beni, devono comunicarlo alle Entrate. Nella comunicazione dovranno essere forniti i dati identificativi dei soggetti con i quali effettuano l’operazione: la partita Iva se si tratta di un contribuente residente in paesi con questa classificazione, oppure con il codice identificativo per i soggetti residenti a San Marino (dove non c’e’ partita Iva). Gli altri dati riguardano il periodo di effettuazione dell’operazione e quello dell’importo. Le società con un ”volume d’affari” inferiore ai 50.000 euro dovranno effettuare la comunicazione ogni tre mesi, gli altri con cadenza mensile. E le sanzioni saranno particolarmente severe: chi non fornirà i dati dovrà pagare una multa doppia rispetto a quanto ora previsto: da un minimo di 1.032 euro ad un massimo di 2.064 euro per ogni mancata comunicazione.”
Quando l’obiettivo e il mirino è dichiarato e puntato dritto su San Marino, un forte interrogativo OSLA lo pone al Governo: chiediamo urgentemente quale sia la risposta a tale disposizione italiana da parte sammarinese, quale organizzazione interna si intende adottare e quale strategia internazionale si intende mettere in campo. Questo decreto “incentivi” (per l’Italia) così come approvato deve essere un elemento di discussione e di priorità assoluta nelle relazioni con Roma e devono essere messi da parte i velleitarismi per rendersi conto degli effetti sulle relazioni di scambio, amministrative ed operative che derivano da questa disposizione unilaterale.