Come fare a creare nuova occupazione?….di Livia Leardini

O per dirla al rovescio, come fare ad attrarre nuovi capitali?
Sono anni che nel lavoro che io svolgo nella Pa avvertiamo l’esigenza di creare una Pubblica Amministrazione completamente informatizzata e con banche dati integrate che possa essere utilizzata completamente on_line dai fruitori dei servizi.
Sempre nel mio lavoro, a stretto contatto con gli operatori economici, abbiamo avvertito da anni l’esigenza di semplificare e ridurre le normative che regolano l’economia, il fisco e la gestione della spesa pubblica ed il Bilancio dello Stato, di eliminare gran parte degli inutili iter burocratici delle richieste, di ricondurre la politica fiscale a pochissime, se non un’unica aliquota impositiva, affinchè sia chiaro il costo dell’investimento per l’imprenditore, unitamente alla certezza del diritto.
Abbiamo visto chiaramente quali sono i settori di sviluppo futuro, che passano dalle energie alternative, ad un commercio specializzato, di pregio e culturale, con particolare riferimento ai prodotti tipici.
Così come appare evidente che vi è tutto un settore di qualità nell’edilizia integrata con le nuove tecnologie che deve essere scoperto, inclusa l’edilizia cosidetta alternativa, ed al settore delle telecomunicazioni che deve diventare centrale a San Marino in quanto potremmo diventare il primo Paese, a livello sperimentale, che cerca di attuare un “villaggio globale” delle Tlc.
Il settore della ricerca è un altro goal che San Marino deve perseguire, ma per farlo deve evitare di farsi dirottare in tale scelta da scelte speculative. San Marino può solo gestire nel polo tecnologico la parte più pura della ricerca e dell’attrazzione dei cervelli.
Se si fa questo, e tanto altro, non c’è bisogno di raccontare storielle che servono per dare agevolazioni singole e di settore, deleterie e infruttifere a lungo termine, ma si può creare un indotto di sistema che ci permetterà di creare condizioni allo stabilimento delle imprese introvabili in altri Paesi.
La dislocazione delle aziende in Europa o nel mondo dipendono da due correnti di pensiero:
-azzeramento o minor onere possibile dei costi
o
-chiarezza, semplicità e celerità delle norme e della loro attuazione pratica, unitamente ad un carico fiscale certo, se possibile non eccessivamente pesante.
La prima strada non può più essere la nostra, la seconda si.
Ogni volta che un operatore economico italiano parla con me come dipendente del Tributario rimane sconvolto dalla possibilità di ottenere risposte e chiarimenti con una semplice telefonata o se inerente all’ottenimento di documentazione in seduta stante.
Le amministrazioni europee, tutte, sono eccessivamente lente e onerose. Noi abbiamo il vantaggio di essere un microstato, quindi più agile. Utilizziamo e spendiamo questo gap a nostro favore.

Livia Leardini

Fonte: http://www.inblog.it