COMITATO PROMOTORE REFERENDUM PREFERENZA UNICA
Comunicato Stampa n° 16
Non possiamo soprassedere rispetto alle dichiarazione rilasciate in Conferenza Stampa da tre Segretari di Stato a nome dell’intero Esecutivo in relazione al Referendum per la riduzione delle preferenze da tre ad una.
Quando il Governo è costretto a scendere in campo in prima persona è segno di debolezza o necessità di dover difendere a tutti i costi qualcosa che gli è molto caro. E nel caso della preferenza unica vi è l’estremo tentativo di difendere il sistema delle “cordate”, tanto care a molti dei protagonisti attuali della politica sammarinese.
Infatti, senza cordate molti di loro, non potendo contare più sull’ausilio degli “spingi-bottone”, non potrebbero essere importanti come lo sono oggi e molti altri sparirebbero addirittura dalla scena politica.
La falsa preoccupazione che manifestano riguarda i giovani e le donne che, secondo loro, sarebbero penalizzate. Ma se per andare in Consiglio Grande e Generale, che rimane composto di 60 membri, saranno necessarie meno preferenze è evidente che proprio i giovani saranno favoriti, non trovando più la strada sbarrata dalle “cordate” dei capi-bastone. E’ un fatto matematico. Non è difficile da capire.
Addirittura, i rappresentanti del Governo, si sono spinti ad affermare che la preferenza unica “non va bene per il nostro sistema”. Ora, capiamo che sia difficile argomentare, ma a volte, forse, sarebbe meglio tacere, se non altro per evitare di manifestare i propri limiti.
Che differenza potrebbe portare la riduzione da tre ad una delle preferenze in occasione delle Elezioni Politiche Generali? Tecnicamente nessuna, è evidente e sostenere il contrario è davvero una assurdità istituzionale!
Ma allora perché la contrarietà del Governo? Semplice. I partiti tradizionali e non e i movimenti tradizionali e non, tranne qualche rara eccezione, poggiano sul sistema delle cordate, tutti, nessuno escluso, anche quelli che a parole sono puri e anche alcuni nuovi movimenti precocemente invecchiati.
In una parola la politica non riesce a cambiare se stessa. Perde ogni giorno di credibilità, diventa sempre più distante dai cittadini, sempre meno incisiva, i partiti diventano sempre meno rappresentativi, eppure non riescono a cambiare e a rendere più trasparente la politica. E’ più forte di loro, oltre lo spirito di conservazione.
Il Comitato Promotore del Referendum ritiene invece assolutamente necessario per il nostro Paese ripristinare il ruolo della politica con la P maiuscola. Aiutiamo dunque noi cittadini la politica a cambiare, mettiamola di fronte al fatto compiuto domenica 15 maggio. Votiamo SI alla preferenza unica e vedremo più qualità in Consiglio Grande e Generale, più trasparenza, meno connubio politica/affari, meno corruzione.
Impegniamoci tutti per un Paese migliore!
San Marino, 7 maggio 2016
L’UFFICIO STAMPA.