Prevista per questa mattina una nuova manifestazione durante la quale verrà fatto firmare un documento con le richieste. Intanto le associazioni di categoria prendono, inaspettatamente, le distanze.
Le richieste sono:
Nella nota inviata vengono riportate in sistesi le richieste:
1) emanazione di un decreto d’urgenza che tolga la Smac dal circuito di verifica fiscale e la riporti ad essere solo moneta da spendere e consumare in San Marino anche come misura per attenuare la crisi, sostenendo i consumi interni e la circolazione del denaro;
2) chiedere 6 mesi di proroga per individuare modalità di verifica fiscali che non impattino sull’operatività mettendo in difficoltà ogni operatore, e successivamente altri 6 mesi di prova per verificare corretto funzionamento delle procedure e eventuali modifiche;
3) a dimostrazione della serietà e della volontà dei commercianti di non sottrarsi al pagamento delle imposte, versamento della prima rata di tasse in un c/c dedicato e depositato presso un Notaio, a riprova delle intenzioni espresse
4) revisione delle aliquote contributive, parificando con unica aliquota uguale per tutti, commercianti,Pa, privati, industria, Iss e ogni altro contribuente al fine di eliminare ogni discriminazione è polemica costruite ad arte dai Sindacati e da ogni altro soggetto.
Prospettate anche misure drastiche.
Infatti nella nota si fa riferimento al fatto che se i primi due punti non venissero accolti e messi in essere entro la fine dell’anno, dal primo gennaio “inizierà la restituzione o il sigillo dei Pos per Smac e annuncio di restituzione delle licenze entro il 2015 e messa in mobilità dei dipendenti e familiari in carico alle attività”.