
(ANSA) – ROMA, 01 FEB – “Dopo che il Comune di Firenze ha
parlato di stadio per 15-20 anni, pensavo fosse preparato per
lasciarmi fare qualcosa. Abbiamo cominciato con Campo di Marte
ma, dopo tre mesi, la sovrintendenza mi ha detto che non potevo
fare quello che volevo. Dopo siamo andati in una località vicino
l’aerporto e lì è stata un’altra buffonata: non erano pronti e
volevano solo i soldi di Rocco per mandare avanti la zona. Ora
siamo al punto di prima, con Campo di Marte, col Franchi; la
sovrintendenza mi ha detto che non potevo fare quello che volevo
e io ho risposto: se è un monumento, portate i soldi voi, perché
ai monumenti deve pensarci lo Stato. Rocco non metterà più soldi
in questo stadio”. Così Rocco Commisso, patron della Fiorentina,
intervenuto a Radio Anch’io lo sport (RadioRai) sulla vicenda
stadio di Firenze.
“Voglio lasciare qualcosa – aggiunge -. La Fiorentina, dal
1926 a oggi, non ha mai avuto una proprietà. Fra pochi giorni
metteremo la prima pietra per il centro sportivo, che sarà il
più grande d’Italia, con i suoi 26 ettari, e costerà 85 milioni;
consideriamo che la struttura non rientra nel financial
fair-play. Lo dissi quando arrivai che volevo lasciare qualcosa
per la Fiorentina. Ribery? Non so se è vero che voglia tornare
in Germania, io non parlo oggi di futuro, perché non è giusto. A
Rocco, però, non piace mandar via la gente. Per quanto riguarda
i fondi nella media company, io in Lega non vado, delego Joe
Barone: mesi fa a Dal Pino ho detto che bisogna mantenere
l’unità fra i presidenti e che quando arrivano questi fondi di
finanziamento è sempre un bene per il calcio”.
“Chiesa? E’ voluto andare via e se n’è andato, ora
contribuisce ai successi della Juventus. I calciatori, con i
loro procuratori, sono delle piccole imprese: è un calcio malato
in un certo senso”. (ANSA).
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