Como, in stazione l’assedio dei profughi respinti dalla Svizzera

immControllati a Chiasso dalle guardie di confine sui treni diretti verso il nord, i migranti sono stati rimandati in Italia: 3.600 gli irregolari fermati a giugno.

Respinti dalla Svizzera, decine di profughi si stanno accampando alla stazione San Giovanni, a Como, lo scalo più vicino al sogno del Nord Europa. Negli ultimi giorni, la situazione nel capoluogo lariano è diventata critica, anche se la prefettura assicura che «è tutto sotto controllo». I migranti fermi a Como sono soprattutto giovani, ma ci sono anche alcune donne, mentre sono in aumento i minori non accompagnati, affidati ai servizi sociali del Comune. Molti hanno trascorso un periodo alla stazione di Milano e da lì sono saliti a bordo di treni diretti verso il Nord Europa, ma il loro viaggio si è fermato a Chiasso. Controllati dalle guardie di confine, gli immigrati sono stati rimandati in Italia. A decine hanno scelto di fermarsi a Como, decisi, al momento opportuno, a saltare su un altro treno.

Nell’attesa, le presenze nel capoluogo lariano aumentano con il passare delle ore. «È difficile indicare dati, il numero di profughi è fluido perché entrano ed escono dal nostro territorio — dice il prefetto di Como, Bruno Corda —. La situazione comunque è monitorata, controlleremo e affronteremo eventuali criticità». Nel solo mese di giugno, le forze dell’ordine del Canton Ticino hanno fermato 3.600 migranti irregolari. Solo una minima parte ha scelto di chiedere asilo in Svizzera. Gli altri sono stati rimandati in Italia.

Gli elvetici negano però di aver introdotto misure straordinarie. «Ci limitiamo ad applicare le misure concordate con la polizia di Stato nel caso di soggiorni illegali in Svizzera — dice il portavoce delle guardie di confine, Mirko Ricci —. Non è cambiato nulla, anche se certamente gli arrivi sono in aumento e di conseguenza cresce il numero dei respingimenti». Circa l’80% dei migranti viene bloccato alla stazione di Chiasso. «Ci comportiamo come previsto dalle procedure – aggiunge Ricci —. Facciamo un controllo personale e degli oggetti trasportati, poi procediamo con la verifica delle impronte. Chi non ha i documenti in regola viene consegnato alla polizia italiana e riammesso in Italia. Chi invece dichiara di voler chiedere asilo in Svizzera viene accompagnato nella struttura di Chiasso preposta ad occuparsi di questi casi».

A Como, la situazione rischia di peggiorare. «Non possiamo prevedere quanto durerà questa ondata di ingressi — conclude il portavoce elvetico —. Da tempo, gli arrivi registrano un’impennata im giugno, luglio e agosto. La prossima settimana è in programma un vertice con le autorità italiane». Ma il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Nicola Molteni, chiede al governo di sgomberare la stazione: «Como è al collasso e centinaia di presunti profughi accampati a San Giovanni accolgono i turisti. Como rischia di diventare un centro di accoglienza a cielo aperto». Intanto, anche il Daily Mail si occupa del caso, a modo suo, titolando: «Il rifugio di George Clooney diventa la casa per centinaia di migranti dopo che la Svizzera ha chiuso i suoi confini».

Il Corriere.it