Jacob Garlick la settimana scorsa si e’ aggiudicato il Flatiron Building a New York per 190 milioni di dollari, poi pero’ non ha pagato nei termini previsti i 19 milioni di deposito, e ora il futuro dell’iconico palazzo della Grande Mela e’ incerto.
Se Garlick si tirerà indietro la prassi prevede che il diritto di acquisizione passi al secondo arrivato ma Jeff Gural, detentore della quota di maggioranza del Flatiron e un’istituzione immobiliare a New York, non sembra interessato a comprare l’edificio per quella cifra. Secondo Gural la valutazione dell’edificio, più di 200 milioni di dollari prima della pandemia, è diminuita notevolmente e ha bisogno di 100 milioni per i lavori di ristrutturazione. “Sospetto che non avesse i soldi o che si sia reso conto di aver fatto un’offerta eccessiva e abbia deciso di non procedere”, ha sottolineato al New York Times Peter Axelrod, nominato dal tribunale per arbitrare l’operazione, che ora ha escluso Garlick come acquirente.
Il Flatiron, conosciuto anche come il palazzo a forma di ferro da stiro, fu costruito nel 1902 dall’architetto Daniel Burnham ed e’ andato all’asta su mandato del tribunale dopo che divergenze inconciliabili tra i suoi cinque proprietari bloccarono la ristrutturazione. L’edificio è rimasto quasi completamente vuoto per quattro anni, da quando il suo inquilino di lunga data, Macmillan Publishers, che occupava tutti i piani degli uffici, si è trasferito nel 2019. Incastrato tra la Fifth Avenue, la Broadway e la 23esima Strada il Flatiron (che da’ anche il nome al quartiere nel cuore di Manhattan) era un grattacielo pionieristico quando fu completato. L’ultima volta che fu messo all’asta è stato durante la Grande Depressione e venne venduto per 100.000 dollari.
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