Comunali, fumata grigia nel centrodestra. “Ma la quadra è vicina”

La notizia certa che esce dal vertice allargato del centrodestra sulle amministrative è che i nomi di Gabriele Albertini e Guido Bertolaso sono ormai definitivamente archiviati e non si procederà ulteriormente nel pressing per convincerli. La ricerca di alternative all’altezza, però, non è facile. Il clima dell’incontro da tutti i partecipanti viene descritto come sereno e costruttivo, anche perché tutti hanno evitato di evocare la questione al momento più divisiva: la presidenza del Copasir da assegnare a Fratelli d’Italia.

L’indicazione di massima è la ricerca di profili civici. Giorgia Meloni vorrebbe chiudere la prossima settimana, ma non sarà affatto facile trovare la quadra. Di certo tra sette giorni, raccontano, «ognuno dovrà mettere sul tavolo i propri nomi e possibilmente portare sondaggi che ne dimostrino la forza e l’appeal elettorale». Matteo Salvini durante il vertice fa sapere di essere in attesa di alcune risposte. «Oggi sono emersi 4-5 nomi che fino alla settimana scorsa non c’erano su Roma, Milano e Bologna. Michetti e Racca nomi di serie B? Non ci sono nomi di serie B, noi badiamo alla sostanza e non alla forma, quando parliamo di avvocati, docenti, farmacisti e industriali, che siano televisivamente conosciuti mi interessa poco».

La candidatura di Enrico Michetti per Roma, presenza radiofonica di Radio Radio e docente di diritto con una lunga esperienza nei Tribunali amministrativi, viene in effetti valutata. Secondo un sondaggio Tecnè-AdnKronos avrebbe il 35% dei consensi, ben posizionato rispetto alla forchetta di Roberto Gualtieri che viaggia fra il 32 e il 37%. Viene vagliato anche il nome di un magistrato importante come Simonetta Matone, proposto da Forza Italia.

Per quanto riguarda Milano la candidatura al femminile di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia non sembra decollare – «l’ipotesi della mia designazione non è ancora concreta, però è un riconoscimento per tutte le farmacie milanesi e lombarde», il suo commento – così come quella di Fabio Minoli, direttore comunicazione e affari istituzionali di Bayer Italia, tra i fondatori di Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi nel 1994, consigliere regionale e deputato forzista dal 2001 al 2006 e segretario milanese ai tempi il cui sindaco era Gabriele Albertini che lo ha suggerito ora come uomo su cui puntare. Altro nome che circola è quello del professore della Bocconi, Maurizio Dallocchio. Vittorio Sgarbi, poi, propone una serie di nomi: dall’ex M5S Giovanni Favia per Bologna ad Achille Serra per Roma, fino a Vittorio Feltri, Paolo Del Debbio, Rita Dalla Chiesa e il professore Marco Gervasoni.

«Il centrodestra correrà unito in tutte le città che andranno al voto: sul tavolo ci sono molti profili, alcuni inediti che si sono fatti avanti recentemente» si legge in una nota di fine vertice. «Proprio per questo ci sarà un altro vertice a breve, dopo alcuni approfondimenti sugli aspiranti sindaci più interessanti. È quanto emerso dal vertice di oggi che si è svolto in un clima di grande collaborazione: lo stesso non si può dire del fronte opposto, dal momento che Pd e Cinquestelle non sono stati capaci di raggiungere un accordo e si presenteranno divisi agli elettori con progetti disomogenei. Lega, Forza Italia, Fratelli D’Italia, Udc, Cambiamo, Noi con l’Italia e Rinascimento sono concordi nel voler mettere in campo candidature civiche, rappresentanti del mondo del lavoro e delle professioni».


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