COMUNICATO DEL CONGRESSO DI STATO DEL 19 LUGLIO 2010

Il Congresso di Stato ha messo a punto, nella seduta odierna, gli aspetti salienti della manovra economica il cui quadro generale sarà presentato e discusso nel Consiglio Grande e Generale al via domani.
Ad effetto immediato, ha riferito il Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, il congelamento di alcuni capitoli di spesa attinenti alle varie Segreterie di Stato che, pur non incidendo sull’erogazione dei servizi e sulle spese obbligatorie, porteranno ad un risparmio di circa 12 milioni di Euro. Altro provvedimento a brevissimo termine, un decreto d’urgenza che anticipa alcuni aspetti della riforma fiscale, tesi a recuperare gettito ed a salvaguardare ed incentivare le imprese. Lo stesso decreto anticiperà anche alcuni aspetti della riforma del catasto, sempre a fini fiscali, stabilendo nuove aliquote per le insegne ed una più organica classificazione dei terreni.
A medio termine sarà predisposto un abbassamento dell’imposta monofase e lo studio per il passaggio all’IVA, con il dovuto coinvolgimento delle categorie economiche e sociali e con l’obiettivo di diminuire i prezzi e creare un maggior consumo interno. Sono anche allo studio l’adeguamento di alcune tariffe, nonché interventi di risparmio sulla Pubblica Amministrazione, attraverso la non sostituzione di figure non indispensabili, la proposta di costo zero del prossimo contratto di lavoro e la terziarizzazione di alcuni servizi.
La manovra dovrebbe consentire un risparmio di circa 20 milioni di Euro e potrebbe essere adeguata anche attraverso eventuali forme contributive che abbiano comunque la caratteristica dell’equità sociale e della condivisione.
Il Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli, parlando invece dell’ennesima frode carosello scoperta dall’Agenzia delle Entrate di Bologna, ha ricordato che in questo tipo di triangolazioni due sono i soggetti che perdono: il fisco italiano e quello sammarinese. Da qui l’azione ferma e costante del Governo per debellare completamente il fenomeno. Arzilli ha ricordato che l’Esecutivo ha già revocato numerose società, che nel periodo 2006-2009, hanno avuto un giro d’affari di oltre 430 milioni di Euro, prova inequivocabile che la Repubblica di San Marino ha realmente cambiato rotta e non è più disposta ad accogliere i frodatori che arrecano danni sia economici che d’immagine.