QUESTIONE BLACK LIST DELL’OCSE
La questione del possibile inserimento della Repubblica nella black list dell’OCSE, così come appare sulla stampa estera e sammarinese, dopo le dichiarazioni rassicuranti del Segretario degli Esteri di soli pochi giorni fa, è molto preoccupante per le conseguenze nefaste che avrebbe su tutto il sistema economico sammarinese.
Dovremo trascorrere le ulteriori settimane che ci separano dalla decisione definitiva dell’OCSE con questa spada di Damocle sul capo, facendo affidamento sulla divina provvidenza o su un colpo di fortuna che ci consenta di rimanere fuori dalla black list. Tutto questo per l’inerzia e l’incapacità del Governo che, invece di muoversi subito come hanno fatto i Governi più svegli e attenti di Svizzera, Austria, Lussemburgo, ecc…, e cioè nel momento in cui ai primi di marzo ci sono state le avvisaglie di questa “stretta’” dell’OCSE, è rimasto inerte senza collegarsi con questo organismo per informarsi sulla condizione di San Marino. Ricordo che in passato San Marino, in condizioni analoghe, ha sempre tenuto stretti rapporti con gli altri piccoli Stati d’Europa ed in particolare con la Svizzera e, con questa attenzione e con questo metodo, si sono ottenuti importanti risultati come quello sulla questione dell’accordo Ecofin sulla tassazione dei redditi da risparmio. Anche in questa occasione risulta deludente ed inefficace l’azione del Governo, che ormai non può più nascondere le proprie responsabilità o cercare maldestramente di scaricarle sui governi precedenti.
CRISI ECONOMICA
Preannunciata la presentazione di una interpellanza per chiedere i dati sull’andamento del Bilancio 2009 per cercare di capire quali effetti la crisi economica sta avendo sulle entrate e sulle uscite preventivate, in considerazione del fatto che il Governo non sa andare oltre alle parole di fronte alla grave crisi economica in atto. Non passa giorno che non si veda uno o l’altro membro di Governo andare in tv o sui giornali a pontificare e a disquisire sulla crisi e a promettere che il governo vedrà e che il governo provvederà. Ma qui passano le settimane, passano i mesi e di interventi concreti neanche l’ombra! Hanno il loro daffare le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le associazioni degli imprenditori, le forze di opposizione a segnalare le difficoltà del sistema economico e, di conseguenza, dei lavoratori e quindi delle famiglie..
Il ricorso alla cassa integrazione e guadagni in costante e vertiginoso aumento, i licenziamenti di personale che ogni giorno vengono annunciati da un sempre maggior numero di aziende, il numero dei disoccupati che cresce in modo preoccupantissimo, aziende che, una dopo l’altra, decidono di lasciare il nostro Paese e chiudere i battenti, la mancata apertura di nuove imprese sono questioni di una gravità assoluta che richiederebbero un impegno straordinario del Governo così come stanno facendo i Governi di tutti i Paesi, ma a San Marino ci si limita alle chiacchiere, come sostiene giustamente anche oggi il sindacato. Non è intenzione del PSD stare con le mani in mano a guardare l’inerzia del Governo che si occupa (maldestramente..!) di tutto tranne che della crisi economica e non ha ancora proposto non solo un provvedimento ma neppure un’idea di come intende attirare nuove imprese sul Titano, di cosa intende fare per aiutare le aziende in crisi, di come andare incontro a chi perde il posto di lavoro, di come aiutare le famiglie che perdono reddito e peggiorano le condizioni di vita.
L’Ufficio Stampa