Soldi mancanti
Cosa sia successo veramente tra la cantante e lo staff non è ancora chiaro. Gianni Succi, patron dell’agenzia che porta il suo nome, a caldo aveva parlato di “capricci da diva” per la Gaynor che avrebbe preteso più del dovuto ma ieri davanti ai carabinieri l’organizzatore ha cambiato versione raccontando di “aver perso all’ultimo momento un grosso sponsor”. Per questo sarebbe stato in dubbio se confermare o meno la serata, ma alla fine ha deciso che lo spettacolo “doveva andare avanti”.
“Un amico”, ha spiegato ai militari, “si era offerto di prendere in carico i debiti e di pagare la parte residua del compenso per la signora Gaynor e per il service che ha fornito il gruppo elettrogeno per il palco. Ma dall’assegno mancavano alcune migliaia di euro per l’artista e l’agente, quando già la Gaynor era arrivata nel camerino, ha deciso di non farla esibire”.
Sammarinesi creditori
Molto probabilmente la vicenda finirà in tribunale. Innanzitutto ci sono gli spettatori, come Yuma Terenzi, che chiedono il rimborso del biglietto che andava dai 25 ai 55 euro. “Solo noi eravamo sei – racconta – e abbiamo speso 55 euro a testa. Adesso vediamo come fare ma chiederemo di avere i nostri soldi indietro”.
Ci sono inoltre altri collaboratori dell’evento che non sono stati pagati e tra loro anche alcuni sammarinesi. C’è ad esempio Roberto Moretti in arte Moghe che con la sua Fun4all si è occupato della promozione e della vendita di una parte dei biglietti. “Non siamo entrati nel merito dell’organizzazione – assicura – ma abbiamo venduto alcuni biglietti sul circuito OffertOne di San Marino. Ora stiamo cercando di capire come muoverci per i rimborsi perché giustamente la gente li pretenderà da noi. Se a questo ci aggiungiamo che abbiamo anticipato dei soldi alla fine ci rimetteremo un migliaio di euro.”
C’è poi la sammarinese Music In di Fiorenzo Perugini che si è occupato degli strumenti musicali e che proprio sabato sera è salito sul palco per cercare di calmare gli animi della gente che urlava e insultava. Il suo tentativo è stato però vano. Anche i suoi crediti ammontano a qualche migliaio di euro. (…) La Tribuna