Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha concluso la sua visita a San Marino, tenutasi dal 3 al 9 aprile 2024. Lo scopo della missione era quello di discutere con le autorità sammarinesi degli sviluppi economici recenti e delle sfide che un’attività economica indebolita e i tassi di interesse più alti potrebbero porre al Paese.
Economia in rallentamento, ma settore dei servizi resiliente
Borja Gracia, capo missione del FMI per San Marino, ha rilasciato la seguente dichiarazione alla fine della visita:
“La crescita economica a San Marino è rallentata nel 2023 rispetto ai livelli storici registrati negli anni precedenti, principalmente a causa di un settore manifatturiero più debole. La domanda estera ridotta e i costi più alti hanno infatti frenato la crescita del settore manifatturiero, motore trainante dell’economia nel biennio 2021-2022. Tuttavia, le esportazioni manifatturiere si sono stabilizzate a livelli elevati. Seguendo il trend italiano, il settore dei servizi ha dimostrato resilienza e il mercato del lavoro rimane solido, con una condizione di quasi piena occupazione. Per il 2024, si prevede una crescita intorno all’1%, indicando una ripresa moderata. Tuttavia, l’incertezza legata alla volatilità dell’ambiente internazionale pesa sulle prospettive di crescita.”
Politica fiscale prudente, ma serve un ulteriore consolidamento
“Nel 2023 è proseguita una politica fiscale prudente, ma sono necessari ulteriori sforzi di consolidamento per sostenere questi risultati e garantire una posizione fiscale solida. Il governo ha agito opportunamente accantonando gli introiti fiscali imprevisti dovuti all’inflazione e indicizzando prudentemente stipendi e pensioni del settore pubblico al di sotto dell’inflazione, contenendo così le pressioni sulla spesa. Tuttavia, San Marino è una piccola economia aperta e ‘euroizzata’, con vulnerabilità ancora presenti nel settore finanziario e margini di bilancio limitati. Pertanto, è necessario un ulteriore consolidamento attraverso riforme della politica fiscale e miglioramenti dell’efficienza della spesa. Allo stesso tempo, sarà necessaria una ricalibrazione del sistema pensionistico, focalizzata sull’affrontare le sfide di una popolazione che invecchia, prestazioni generose e sanzioni basse per il prepensionamento, per garantirne la sostenibilità a lungo termine.”
Migliorano i crediti non performanti, ma la redditività delle banche necessita di attenzione
“Gli sforzi per ridurre i Crediti Deteriorati (NPL) delle banche hanno raggiunto un traguardo importante con l’istituzione della Società di Gestione Crediti Delta e l’introduzione di un sistema di accantonamento coerente con il quadro normativo europeo. La cartolarizzazione e la decisione di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino di cancellare crediti ereditati hanno ridotto in modo sostanziale gli NPL. Allo stesso tempo, l’istituzione della garanzia governativa al di sotto dei valori di recupero attesi minimizza i rischi fiscali. Tuttavia, qualsiasi sottocapitalizzazione che potrebbe derivare da questi sviluppi dovrebbe essere affrontata prontamente con piani di capitalizzazione credibili.”
Tassi di interesse più alti, ma serve rafforzare la redditività strutturale delle banche
“L’aumento dei tassi di interesse ha migliorato in modo significativo la redditività delle banche, senza deteriorare finora la qualità del portafoglio prestiti. Anche la liquidità del sistema bancario è aumentata lo scorso anno. Tuttavia, la redditività strutturale della maggior parte delle banche rimane bassa. Guardando al futuro, con l’aumento dei tassi di deposito, i margini di interesse diminuiranno, con un impatto sulla redditività. Anche l’aumento dei NPL, dato un’attività economica debole, potrebbe influire sulla redditività. In linea con le raccomandazioni della Banca Centrale di San Marino, le banche dovrebbero utilizzare gli utili dello scorso anno per aumentare i cuscinetti di capitale e migliorare la redditività strutturale riavviando gli sforzi per ridurre i costi operativi elevati, che si sono arenati negli ultimi anni.”
Accordo di associazione con l’UE: opportunità e sfide
“L’accordo di associazione con l’UE rappresenta un’opportunità per integrare ulteriormente l’economia sammarinese nel contesto europeo e attrarre investimenti esteri attraverso la riduzione dei costi. Questo accordo potrebbe rafforzare l’integrazione economica con l’Unione Europea e ampliare l’accesso al mercato attraverso la semplificazione delle procedure e la riduzione degli ostacoli legislativi. Inoltre, costituisce un’occasione per rafforzare le istituzioni pubbliche sammarinesi, grazie all’adozione degli standard europei e al consolidamento delle relazioni con le controparti dell’UE. Tuttavia, l’adozione del quadro finanziario europeo comporterà costi significativi per la Banca Centrale di San Marino, che dovranno essere affrontati.” Prossimo appuntamento con gli esperti del Fondo fissato per settembre.
David Oddone
(La Serenissima)