CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: ”CAMINI E STUFE SPENTE, MANCA IL 25% DELLA LEGNA DA ARDERE”

CAMINI E STUFE SPENTE, MANCA IL 25% DELLA LEGNA DA ARDERE
Confagricoltura Bologna: “L’alluvione ha reso inaccessibili molti boschi e manca la manodopera specializzata. I nostri produttori tutelano i clienti mantenendo inalterati i prezzi ma sul mercato aziende non qualificate fanno concorrenza sleale”. 

 

(Bologna, 19 ottobre 2023) – L’alluvione che ha isolato i boschi, la mancanza di manodopera professionale ma anche le aziende non qualificate che fanno concorrenza sleale e i privati che vendono “sottobanco”: il settore della legna da ardere, una delle filiere più importanti dell’interoAppennino Bolognese, è in difficoltà nonostante l’elevata domanda da parte della popolazione. Una fase critica aggravata dal netto calo della produzione 2023: -25% rispetto allo scorso anno.

 

“La situazione non è delle più facili – commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna-. Le imprese avevano iniziato bene la stagione, rispondendo alle richieste dei cittadini che, complice il prezzo del gas alle stelle nel 2022, avevano deciso di puntare sull’utilizzo della legna per scaldarsi. Purtroppo – spiega Garagnani – sono entrati in gioco alcuni fattori esterni che hanno causatoimportanti difficoltà produttive. Penso, in particolare l’alluvione che ha colpito l’Appennino Bolognese lo scorso maggio: molte strade sono diventate impraticabili, rendendo inaccessibili interi boschi. Uno scenario in cui è stato impossibile portare fuori anche la legna già preparata e sistemata nei piazzali temporanei per essere raccolta”.

 

Con un quarto del prodotto disponibile in meno i prezzi avrebbero potuto impennarsi: “I nostri produttori – prosegue Garagnani – hanno invece deciso di mantenere un prezzo di vendita del prodotto in linea, quando non leggermente più basso, rispetto a quello dello scorso anno. In media il costo del legno di quercia – roverella o cerro – si attesta sui 18,50 euro al quintale, mentre quello di acacia e castagno sui 16 euro”.

 

“Una scelta che riteniamo corretta nei confronti dei clienti che hanno fatto richiesta del legname in vista della stagione invernale. Abbiamo voluto premiare la loro fedeltà nonostante la presenza di una concorrenza sleale che, ovviamente, ci danneggia” commenta Alessandro Vittorelli, titolare della Vittorelli Wood che ha la propria sede operativa a Loiano sull’Appennino Bolognese. “Purtroppo, oltre alla difficoltà nel reperire manodopera qualificata per un’attività erroneamente considerata legata esclusivamente alla stagione invernale, subiamo particolarmente l’attività di aziende non iscritte all’Albo delle Imprese forestali, pertanto non qualificate, che prelevano il legname e lo vendono a prezzo molto più basso rispetto a quello di mercato. Questo fenomeno si aggiunge anche al problema causato dai privati cittadini che, dopo aver raccolto regolarmente i 250 quintali di legname l’anno, come permesso dalla legge per l’autoconsumo, lo rivendono a loro volta in maniera illegale sul mercato a prezzi estremamente bassi. È necessario inasprire ancora di più il regolamento, tutelando la professionalità delle aziende che operano nel settore, aumentano la sicurezza del lavoro e garantiscono la sostenibilità del territorio”.

 

Anche per questo motivo lo scorso marzo Confagricoltura ha stretto un accordo di collaborazione con Conaibo (Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive) e con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri per la gestione attiva e sostenibile dei territori.

 

“Qualcosa fortunatamente si è mosso, c’è ancora molta strada da fare per arginare delle problematiche che stanno diventando sempre più dannose oltre che pericolose per l’intero territorio”, commenta Claudio Cervellati, responsabile dell’Ufficio Forestazione di Confagricoltura Bologna. “Raccogliere e lavorare la legna da ardere richiede specifiche competenze che aziende non professionali difficilmente possiedono, a differenza di altre che meritano di essere maggiormente tutelate da parte delle Istituzioni e delle Forze Forestali. Sappiamo che non è semplice monitorare territori così ampi – conclude il funzionario di Confagricoltura Bologna – ma è necessario fare un ulteriore passo in avanti per uscire dall’impasse e superare questa fase critica”.

 

Daniele Mattioli
Ufficio Stampa Confagricoltura Bologna