(ANSA) – ROMA, 06 APR – “Non soltanto uova e colombe: Pasqua
segna il trionfo delle specialità alimentari artigiane tipiche”.
Ma, avverte Confartigianato, “le 50mila pasticcerie e imprese
del settore dolciario, di cui 39mila imprese artigiane, soffrono
la carenza di manodopera. Su 22.810 persone da assumere previste
per le attività di pasticcieri, gelatai e conservieri artigiani
e panettieri e pastai artigiani, ben 9.830, il 43,1%, sono di
difficile reperimento. Una quota superiore a quella del 40,5%
rilevata per il totale delle imprese”.
A livello regionale – indica ancora Confartigianato – i
maggiori problemi per reclutare manodopera per le professioni
specializzate della pasticceria, panetteria e produzione di
pasta fresca artigiane si riscontrano nelle Marche dove non è
reperibile il 68,6% del personale necessario alle imprese.
Seguono la Lombardia con 59,5%, Toscana con 51,6%, Molise con
50%, Emilia-Romagna con 45,5%, Trentino Alto Adige. con 45,0% e
Abruzzo (43,9%).
Secondo la rilevazione di Confartigianato, le imprese cercano
collaboratori in grado di soddisfare le richieste di un mercato
sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Infatti, nel
47,5% delle assunzioni per le attività di pasticcieri, gelatai,
conservieri, panettieri e pastai artigiani è richiesto un
livello elevato, medio-alto e alto, di competenze green. Una
percentuale cresciuta di ben 19 punti rispetto a quella del
28,3% di 5 anni fa.
“Ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro – sottolinea il
presidente di Confartigianato Marco Granelli – è una delle
priorità del Paese, da affrontare con un approccio sistemico e
coordinato, che punti a migliorare il rapporto tra il mondo
della scuola e quello del lavoro, tenendo conto dei fabbisogni
espressi dalle imprese, valorizzando la formazione e
qualificazione del personale con un forte impulso
all’apprendistato e agli istituti tecnici”. (ANSA).
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