Al Grand Hotel di San Marino è in svolgimento la conferenza programmatica dei DDC, tesa soprattutto a dare una collocazione politica più precisa al partito, nella coalizione e nel panorama politico in generale.
Questa mattina hanno preso la parola i vertici del partito, gli ospiti ed hanno relazionato i responsabili dei gruppi di lavoro, mentre nel pomeriggio è previsto il dibattito.
Ad un’anno e mezzo dalla nascita, dopo avere avuto la legittimazione della cittadinanza i DDC, ritengono che sia giunto il momento di tracciare la linea politica del partito per i prossimi anni, rivedere anche le cariche all’interno del partito stesso in base al cresciuto numero di iscritti.
Va sottolineato il grande interesse che ha destato la conferenzaa, infatti oltre ad una nutrita partecipazione degli iscritti, tutti i partiti hanno risposto all’invito fatto dai DDC seguendo la conferenza con molto interesse.
Quello che emerge dalla conferenza è che il partito si vuole distinguere per la sua collocazione al centro dello schieramento politico e invitando anche la coalizione a fare questo passo, perchè per i DDC, per vincere le elezioni occorrono i voti dei moderati.
Alle voci che vorrebbero i DDC avvicinarsi alla coalizione avversaria Lonfernini chiarisce che “coerentemente con quanto fatto fino ad ora, il nostro partito era è e rimane un partito di centro all’interno della coalizione Riforme e Libertà e in questa coalizione vuole rimanerci, portando il risultato elettorale dall’attuale 46% al 51% “.
Una nuova primavera politica, senza dubbio, perchè da tempo mancava una forte riflessione da parte di una forza politica non solo con la base, ma anche con l’esterno, con gli altri partiti politici, le categorie economiche e sociali.
Come anticipato nella conferenza di presentazione, i documenti prodotti, saranno confrontati con tutte le forze politiche, con le categorie economiche e con le forze socialie diventerà una concreta proposta politica per il paese in un momento difficile economicamente e bisognoso di scelte politiche.
Il fatto che a preparare una proposta politica sia un partito di opposizione, è un elemento di novità in questo paese.