Confesercenti Rimini. Saldi invernali al via venerdì 5 gennaio, per gli acquisti il budget medio è 267 euro. Ma le temperature sopra la norma hanno depresso gli acquisti invernali: -46%

I saldi invernali a Rimini inizieranno venerdì 5 gennaio, segnando un momento importante per i consumatori e i commercianti. Secondo un sondaggio di IPSOS per Confesercenti, arricchito da un’indagine sulle piccole e medie imprese di Fismo, il 40% dei consumatori ha già programmato gli acquisti in saldo con un budget medio di 267 euro. Altri, rappresentando il 56%, sono pronti ad acquistare in presenza di offerte particolarmente vantaggiose, sebbene non abbiano pianificato spese specifiche.

Il cambiamento climatico, con temperature miti tra ottobre e dicembre, ha portato a una riduzione del 46% negli acquisti delle collezioni autunno-inverno. Fabrizio Vagnini, presidente della Confesercenti provinciale Rimini, suggerisce la necessità di rivedere le norme sui saldi di fine stagione. Sottolinea che un inizio più tardivo dei saldi potrebbe rappresentare un vantaggio economico sia per i consumatori che per i commercianti. Le PMI, in particolare, hanno difficoltà a vendere le merci a prezzo pieno e spesso si trovano costrette a offrire sconti per competere con la grande distribuzione e il commercio online.

Dal sondaggio emergono le preferenze di acquisto dei consumatori: calzature (58%), maglioni e felpe (56%), seguiti da intimo, gonne/pantaloni, magliette e camicie. Interesse minore per i capispalla, con solo il 21% dei partecipanti interessato. Anche borse, abiti completi, biancheria per la casa e accessori vari sono inclusi tra gli articoli più ricercati.

Nonostante l’incremento degli acquisti online, i negozi fisici rimangono la scelta predominante per l’83% dei consumatori. Questo dimostra una fiducia maggiore verso i punti vendita fisici.

Circa l’85,5% delle medie e piccole imprese del settore moda parteciperà ai saldi di fine stagione, nonostante il 92,1% ritenga che la data di inizio sia anticipata. Le condizioni climatiche miti hanno avuto un impatto negativo sulle vendite, influenzando il 96% delle imprese con una diminuzione media del 46%.

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