Nella riunione odierna il Congresso di Stato ha preso in esame una serie di dati riferita al monte salari e stipendi, giorni lavorati, lavoratori occupati nel periodo 2005-2010, predisposti dalla sezione contributi dell’Istituto per la Sicurezza Sociale. L’analisi politica dei dati non ha sminuito le attuali criticità del sistema economico ed occupazionale sammarinese, che indubbiamente soffre del difficile rapporto con l’Italia e della situazione di incertezza nel settore immobiliare e finanziario. Per voce dei Segretari di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni, e alla Sanità, Claudio Podeschi, presenti alla conferenza stampa, il Governo guarda con attenzione l’evolversi del contesto sociale ed economico sammarinese; per questo intende continuare a monitorare con cadenza mensile la situazione allo scopo di avere dati certi e aggiornati che consentano di intervenire e ridisegnare uno sviluppo del Paese che ne riqualifichi e riequilibri i settori.
Il Governo si è detto preoccupato ma non allarmato: i numeri mostrano sì la crisi, ma non “un paese che sta morendo”, come ha riferito Podeschi. Lo si desume dai raffronti dei dati relativi al monte salari e stipendi, in forte crescita dal 2005 al 2008, con un calo nell’anno 2009 – annus horribilis a livello internazionale – e poi di nuovo in aumento dall’anno seguente. In quanto ai giorni lavorativi, se i dipendenti attivi fra il 2009 e il 2010 sono calati, le ore medie di lavoro sono aumentate. Diminuito poi nel 2010, rispetto all’anno precedente, il ricorso alla cassa integrazione guadagni; ciò ha significato un esborso minore per lo Stato, grazie anche alla legge 73/2010 di riforma degli ammortizzatori sociali varata dall’allora Segretario di Stato al Lavoro Gian Marco Marcucci. Infine, l’incasso dei contributi da parte dei datori di lavoro sulle retribuzioni dei dipendenti, riferito ai primi due mesi dell’anno del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010, è cresciuto di circa 300.000 Euro.
Come hanno ammesso i Rappresentanti di Governo, dall’osservazione dei grafici (allegati) si evince una situazione economica da tenere fortemente sotto controllo, nella convinzione che alcuni settori, specie l’immobiliare e il finanziario, non avranno una ripresa a breve termine e che quest’ultimo dovrà riconvertirsi. E’ vero anche, però, che l’economia nel suo complesso non è da sottovalutare, bensì da rilanciare a partire dalla ridefinizione del rapporto con l’Italia.
Intanto la Segreteria di Stato al Lavoro sta lavorando ad un progetto che coinvolge il Centro di Formazione Professionale. Nell’ottica di riqualificazione e riconversione del sistema economico e imprenditoriale sammarinese, il progetto interviene sulla formazione professionale equiparandola a quella europea, che da biennale diventa così triennale.
Mussoni ha infine accennato all’imminente costituzione di un tavolo permanente sul frontalierato, ritenuto dal Governo necessario per trovare un punto di intesa e confronto fra le parti economiche, sociali e politiche su un tema alquanto delicato che coinvolge numerose imprese e famiglie, e sul quale “non ci si può permettere di fare demagogia, alimentando il caos che è contrario all’interesse generale del Paese”.