Sono oltre 800 i morti nel mondo a causa del virus A/H1N1 della nuova influenza mentre i contagi confermati continuano a crescere e, secondo l’ultima stima dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), hanno superato quota 150.000. Ma si tratta di un conto sicuramente per difetto, dal momento che molti paesi, dato l’espandersi dell’epidemia, hanno interrotto i test di laboratorio includendo nelle proprie stime anche i casi solo sospetti. Ed è allerta per un gruppo di 22 studenti italiani tenuti in quarantena in Francia per aver contratto il virus. Intanto le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini antipandemici sono pronte a dare il via alla sperimentazione clinica sull’uomo: i test partiranno da agosto in Usa ed in Australia, e la Novartis, che ha il suo centro di ricerca a Siena, ha annunciato che sperimenterà il proprio vaccino su un campione di 10.000 persone. Uno scenario che non convince però il farmacologo Silvio Garattini, che afferma: se il virus A/H1N1 della nuova influenza manterrà il livello di virulenza attuale, “non c’é la necessità di vaccinare tutta la popolazione”.
– ECDC, NEL MONDO 868 MORTI – Con 4.918 casi in più rispetto a ieri, il numero di persone contagiate dal virus A/H1N1 è arrivato a 151.656 nel mondo. I morti sono 868. L’Ecdc segnala i casi accertati attraverso esami di laboratorio ed è sicuramente – sottolinea la stessa agenzia – un numero “sottostimato” perché molti paesi, come la Gran Bretagna – che ha segnalato 100.000 nuovi casi nell’ultima settimana – hanno concentrato il loro intervento sulle misure per limitare il contagio con una riduzione di fatto degli esami di laboratorio.
– 22 ITALIANI IN QUARANTENA A PARIGI – Ventuno ragazzi italiani tra i 15 e i 17 anni e una delle loro accompagnatrici hanno contratto il virus e sono in quarantena in un liceo di Rueil Malmaison, a ovest di Parigi. Si ripete dunque a pochi giorni di distanza lo scenario vissuto da una cinquantina di ragazzi italiani a Londra, anche loro partiti per un viaggio-studio e infettati dal virus A/H1N1. Tutti i 22 ammalati, affermano le autorità sanitarie locali, “stanno bene” e trascorreranno la quarantena di otto giorni nel liceo.
– DA AGOSTO TEST VACCINO, SPERIMENTAZIONE NOVARTIS SU 10.000 – Le aziende, e i centri clinici che le supporteranno, sono pronte mentre il reclutamento dei volontari è alle ultime battute. Ancora pochi giorni e poi, da agosto, prenderà il via la sperimentazione clinica sull’uomo dei vaccini contro il virus A/H1N1 della nuova influenza. Partiranno gli Usa, con l’Università del Maryland tra i centri capofila, su mille volontari adulti e bambini, e partirà anche l’azienda Novartis, con un test che coinvolgerà 10.000 persone in tutto il mondo. I primi risultati sono previsti per metà settembre. Quindi, l’ente regolatorio europeo Emea dovrà dare l’autorizzazione al vaccino e solo in seguito potranno partire i piani vaccinali annunciati dai vari governi. Autorizzazione che gli esperti auspicano per la metà di ottobre, per poter iniziare le vaccinazioni già da novembre o comunque entro la fine dell’anno, come annunciato anche dal governo italiano. Il vaccino, ha spiegato il direttore del Centro ricerche sui vaccini della Novartis a Siena, Rino Rappuoli, “sarà da noi sperimentato su tutte le fasce di età, a partire dai bambini di tre anni. Già da metà settembre avremo i primi risultati per valutare le modalità più opportune di somministrazione e il numero delle dosi”. Sempre da settembre, ha detto Rappuoli, “saranno pronti i primi milioni di dosi del vaccino”.
– 4 COLOSSI FARMACEUTICI PER LA PRODUZIONE – Le aziende produttrici del vaccino antipandemico nel mondo sono principalmente le multinazionali Novartis, GlaxoSmithKline, Sanofi e Baxter. Questa aziende, ha precisato Rappuoli, “produrranno oltre l’80% del vaccino antipandemico. Il restante 20% sarà prodotto da altre aziende, tra le quali anche alcune cinesi e australiane”.
– GARATTINI, SE VIRUS NON MUTA VACCINAZIONE NON SERVE – Se il virus A/H1N1 manterrà il livello di virulenza attuale con la bassa aggressività clinica sinora registrata, “non c’é la necessità di vaccinare tutta la popolazione” ha affermato il farmacologo Silvio Garattini. Al momento, ha detto, “per la corsa ai vaccini c’é, certamente, una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche”.
fonte ANSA.IT