Continua la manovra mediatica italiana per convincere a ”scudare”. L’Espresso: ”I furbetti del fisco scoperti a San Marino”

San Marino - Prima torreUn’inchiesta da record: sotto osservazione bonifici per 22 miliardi dall’Italia alla piccola repubblica. E così si scoprono oltre 20 mila persone con soldi non dichiarati. Dall’imprenditore marchigiano all’azienda di Napoli.

Assedio a San Marino. Se non si affretteranno a salire sul treno dell’ultima sanatoria fiscale (la cosiddetta “voluntary disclosure” varata dal governo Renzi), gli evasori che hanno nascosto soldi in questo mini-stato nel cuore della Romagna rischiano di essere travolti dalla giustizia italiana.

La Guardia di Finanza e la Procura di Forlì, con un nuovo metodo d’indagine, sono riusciti a schedare tutti gli italiani che, tra il 2006 e il 2014, hanno avuto rapporti bancari di qualsiasi tipo con San Marino. Il risultato è un registro informatico con i dati di circa 27 mila soggetti che in questi anni di crisi hanno esportato nella repubblica del monte Titano una montagna di soldi: più di 22 miliardi di euro. Ora si indaga per accertare quanto di questo tesoro sia stato accumulato con l’evasione fiscale e in alcuni casi con reati peggiori, come la bancarotta fraudolenta o il riciclaggio di denaro mafioso.

Grazie alla nuova inchiesta i computer del comando provinciale delle Fiamme Gialle hanno acquisito un patrimonio di segreti bancari che supera di tre volte le dimensioni della lista Falciani, che finora era il precedente più famoso. Quell’archivio informatico della banca internazionale Hsbc, che il tecnico pentito Hervé Falciani ha consegnato a vari Stati europei, conteneva infatti i nomi di 7.499 italiani, con circa 6,8 miliardi di euro depositati in Svizzera, e si fermava al 2007. La nuova super lista riguarda invece tutti i movimenti bancari registrati nell’ultimo decennio tra Italia e San Marino, in entrambe le direzioni, con dati completi e aggiornati. La prima fase delle indagini riguarda i 22 miliardi usciti dall’Italia: tra i 26.953 soggetti interessati compaiono una massa di persone fisiche e circa 2.500 società intestate a italiani. L’inchiesta, diretta dal procuratore capo Sergio Sottani, continua ad allargarsi ed è destinata a proseguire per molti mesi.

Tra gli accusati ci sono industriali, commercianti, professionisti e perfino qualche banchiere. Ma anche protagonisti di rovinosi fallimenti, ora sospettati di aver svuotato le aziende, licenziato il personale e occultato i capitali all’estero, almeno in parte a San Marino. Qualche indagato ha già ammesso gli addebiti e risarcito il fisco. Altri invece contestano le accuse e avranno tre gradi di giudizio per proclamare la propria innocenza.

L’Espresso.