Conto Mazzini. Mauro Chiaruzzi, Giovanni Lonfernini, Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi e quel viaggio in Russia….

russiaNel 2004 alcuni esponenti politici di San Marino contrattarono, durante un viaggio in Russia, l’apertura di un casinò. Il dato emergerebbe da un documento sequestrato dalla magistratura sammarinese nell’ambito dell’indagine sul ‘conto Mazzini’, su una presunta associazione a delinquere che avrebbe legato la politica del Titano alle tangenti del mondo imprenditoriale anche estero. Indagine che ha già prodotto l’arresto di due ex ministri, Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi. Secondo il documento ci sarebbe stato un incontro a Mosca e la firma di un accordo che impegnava il Governo sammarinese a legiferare in linea con gli interessi economici dei partner stranieri in materia di telecomunicazioni, giochi della sorte, hotel di lusso. A quel viaggio parteciparono proprio Stolfi e Podeschi all’epoca rispettivamente ministro degli Esteri socialista e capogruppo della Democrazia cristiana, Mauro Chiaruzzi, segretario del partito dei socialisti e dei democratici, e Giovanni Lonfernini, segretario della Democrazia cristiana. La documentazione è stata sequestrata dalla magistratura sammarinese in seguito al sequestro cautelare per centinaia di milioni di euro su beni e conti correnti di Giuseppe Roberti, indagato nell’inchiesta ‘conto Mazzini’ e socio della Banca Commerciale sammarinese, istituto di credito non più esistente, ma sul quale gli inquirenti pensano sia passato il flusso di denaro frutto di tangenti. Il documento porterebbe la firma di Armen Sarkissian, ambasciatore a disposizione a Mosca sammarinese, e l’ingegnere Pietro Silva che come scrive la magistratura sammarinese “consapevolmente ricoprì ruolo di prestanome” di Podeschi. Gli eventuali investimenti stranieri dovevano passare attraverso la società appositamente costituita Eurasia San Marino srl. Ora la magistratura dovrà appurare anche se in quell’occasione vi fu il pagamento di una tangente da 150 mila euro per ogni politico sammarinese e se vi è traccia a distanza di 11 anni di quei soldi. (ANSA)