Controlli del NAS nei rifugi escursionistici emiliani e romagnoli: gravi irregolarità igienico-sanitarie in 12 strutture su 16

Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri di Bologna ha condotto nel corso dell’ultimo mese una serie di controlli ispettivi presso rifugi escursionistici, punti di ristoro e locande di montagna dislocati nell’Appennino emiliano-romagnolo, zone ad alta frequentazione turistica durante l’estate. L’attività si è concentrata sulla verifica delle condizioni igienico-sanitarie e sulla regolarità nella conservazione e tracciabilità degli alimenti somministrati ai clienti.

Su sedici strutture ispezionate, solo quattro sono risultate completamente in regola. Le restanti dodici hanno invece evidenziato irregolarità, in diversi casi anche di particolare gravità.

I militari segnalano come, in molte cucine e magazzini alimentari, fossero presenti animali domestici, come cani e gatti di grossa taglia, lasciati liberi di circolare tra le derrate alimentari e persino sui piani di lavoro. In altre strutture, le cucine si presentavano annerite dal fumo, con intonaci staccati o caduti su superfici di lavorazione e fornelli. In numerosi magazzini sono state rilevate muffe e ragnatele, e alimenti non protetti né coperti, stoccati in ambienti insalubri.

In un caso è stato scoperto un laboratorio per la produzione di pasta all’uovo e un magazzino alimentare ricavati abusivamente in un garage infestato da deiezioni di roditori. In un altro rifugio, uova e bevande erano conservate all’interno di una legnaia semi-aperta, mentre in un bagno privato è stato trovato un congelatore contenente carni di cervo e funghi.

Preoccupanti anche le condizioni di alcune attrezzature da cucina, come affettatrici sporche di residui rancidi e impastatrici mai sanificate, utilizzate per la preparazione di pasta e panificati. In diverse strutture sono stati sequestrati alimenti scaduti da anni.

In tre rifugi si praticava la preparazione artigianale di conserve, confetture e verdure sott’olio senza l’adozione delle necessarie procedure di pastorizzazione, con conseguente rischio per la salute pubblica a causa della possibile formazione di botulino.

Ulteriori irregolarità hanno riguardato la conservazione non regolamentare delle carni, spesso congelate senza abbattitori di temperatura e mantenute per anni prima di essere servite. Particolarmente allarmante è risultata la mancanza di tracciabilità degli alimenti: in un rifugio sono stati rinvenuti oltre 5 kg di tartufo nero estivo senza documentazione di provenienza, mentre in un altro sono stati sequestrati 6 kg di funghi porcini essiccati dai gestori, privi di qualsiasi certificazione di sicurezza.

I controlli proseguiranno nei prossimi giorni per garantire ai turisti e agli escursionisti il rispetto delle norme sanitarie e la tutela della salute pubblica.