
(ANSA) – CAGLIARI, 04 AGO – Cagliari di nuovo in campo per
una partita che conta dopo la retrocessione in Serie B di due
mesi fa. Domani in Coppa Italia arriverà il Perugia. Per
Liverani esordio contro un’ex squadra. Ma quando era ragazzino
il nuovo mister rossoblu era stato nella Primavera del Cagliari.
“Bello coltivare i propri sogni e la partita di domani è uno di
questi – ha detto l’allenatore nella conferenza stampa di
presentazione del match – Sono arrivato in Sardegna che ero un
ragazzino con molte speranze e poche certezze: allora la
Primavera non veniva seguita come adesso”. Per la sua “prima”
alla Domus Liverani dovrà fare a meno di Rog, Nandez, Matteo
Tramoni e Desogus, giusto per citare chi poteva avere
aspirazioni da undici iniziale. Deiola invece è in gruppo. “Ma è
una situazione non nuova – ha precisato il tecnico – ci sarà
spazio per chi si è allenato con continuità. Le sensazioni sono
positive, si sentono nell’aria”. Dopo Rog (“un giocatore di
categoria superiore”) ora il mister potrebbe convincere anche
Nandez: “Sa quanto questa città lo stimi tecnicamente o come
persona – ha sottolineato – se rimane qua deve essere un
riferimento tecnico, una guida per i ragazzi più giovani. Lo
aspettiamo, lui ha dato grandi segnali, è un ragazzo che vuole
ridare qualcosa alla città”. Lapadula e Pavoletti, insieme o
ballottaggio? “Possono giocare insieme o alternarsi – ha
dichiarato il tecnico – È chiaro che poi più attaccanti ci sono
più c’è bisogno di sacrificio”. Pereiro? “Deve diventare un
trascinatore, anche silenzioso, può diventare determinante.
Tecnicamente lo conosciamo, ora cerchiamo di evitare le pause:
deve cercare di trovare la posizione giusta”. Il primo
consuntivo è positivo. “Sono soddisfatto perché si percepisce la
volontà di fare le cose – ha spiegato Liverani – Possiamo
migliorare nella concentrazione e nell’astensione nei 95-100′.
Dobbiamo toglierci i panni della squadra che deve vincere
sempre, la B è dura, ci vuole anche umiltà e consapevolezza”.
Come con il Perugia. “La Coppa viene snobbata quando si vince –
ha spiegato – però quando non si passa il turno sono dolori”, ha
chiarito il tecnico. (ANSA).
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