Coppa Italia: Juventus-Fiorentina

Fiorentina a caccia di impresa: per agguantare la finale di Coppa Italia a Torino dovrà cercare contro la Juventus di ribaltare la sfortunata sconfitta dell’andata per 1-0 arrivata al 92′ con un autogol di Venuti. “Dobbiamo cercare l’impresa, sappiamo che sarà dura ma bisogna cercare di ottenere qualcosa di impossibile, dipende da noi” ha detto Vincenzo Italiano consapevole delle difficoltà della sfida ma anche della crescita della sua squadra reduce da tre vittorie di fila fra cui quella di Napoli. “Il primo pensiero è per Gaetano”, ha esordito il tecnico riferendosi a Castrovilli che a giorni si opererà per la lesione del legamento crociato anteriore, del collaterale mediale e del menisco esterno del ginocchio sinistro infortunatosi sabato contro il Venezia, un infortunio per cui rischia almeno 7-8 mesi di stop.

“Gli ho detto che incidenti del genere capitano ai più bravi. Dispiace, perché era in gran forma, lo aspettiamo a braccia aperte”. Quella del numero 10 è l’unica assenza fra i viola, nella lista dei convocati ci sono anche Odriozola e Bonaventura reduci da infortuni e non ancora al top:  “Al di là di chi giocherà serviranno un cuore enorme, una grande testa e qualità immensa, sperando poi anche in un po’ di buona sorte e in una gara perfetta. Solo così possiamo sperare di avere qualche chance. E comunque qualsiasi sarà il risultato non rovinerà il nostro cammino che è stato da squadra vera, resteremo orgogliosi di quanto fatto finora”. Due gli ex più temuti: Cuadrado decisivo nelle ultime due gare vinte dalla Juve contro la Fiorentina (“Se ci permettono di portare in campo un motorino cercheremo di rincorrere Cuadrado con quello” ha scherzato Italiano) e ovviamente Vlahovic: “Come siamo riusciti ad assorbire la sua partenza? Ci siamo sempre aggrappati alla nostra identità e alla forza del collettivo. E’ grave per una squadra dipendere da un singolo. Vero che abbiamo perso un grande finalizzatore ma chi è arrivato ha saputo da subito mettersi a disposizione e così siamo diventati la squadra che ha mandato più giocatori in gol insieme all’Atalanta”. Il ds Pradè sabato scorso ha definito Italiano “la chiesa al centro del villaggio” evidenziando la volontà del club di tenere a lungo l’allenatore: “L’ho ringraziato per le belle parole, mi hanno fatto piacere , se c’è qualcuno a cui dedicare la possibile impresa con la Juve per me è lui”. Capitolo formazione: molti i ballottaggi, a centrocampo con Amrabat e Maleh per sostituire Castrovilli e in attacco fra Cabral e Piatek.


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