«Dopo aver letto gli articoli dei vari media, abbiamo deciso che non torneremo mai più sul Titano. Non possiamo mettere a rischio la vita del nostro cane». Una telefonata breve, quella che abbiamo ricevuto ieri sera da una coppia italiana, ma pesantissima e dalle probabili ripercussioni importanti.
Una coppia italiana che, come sempre più persone, viaggia con il proprio animale domestico. Avevano scelto San Marino per una vacanza rilassante. Ma dopo aver scoperto – anche tramite GiornaleSM – che sul territorio sono stati trovati decine e decine di bocconi avvelenati, hanno deciso di annullare per sempre qualsiasi ipotesi di ritorno.
«Non ci sentiamo sicuri. Nemmeno per fare due passi con il cane. E come noi, sicuramente, tanti altri faranno la stessa scelta».
Il caso del “killer dei cani” – con oltre 50 casi accertati in quasi 15 anni, un arresto ai domiciliari già avvenuto e un’indagine giudiziaria ancora aperta – ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Ma ora cominciano ad arrivare i segnali più pericolosi: quelli che riguardano il futuro dell’economia turistica.
San Marino si promuove come meta sicura, verde, accogliente, a misura di famiglia. Ma chi viaggia con un cane e apprende che nei parchi pubblici o vicino alle scuole vengono disseminati bocconi mortali, semplicemente cambia meta.
E non è allarmismo. È già realtà.
Nel 2024, un turista su quattro viaggia con il proprio animale domestico. È una tendenza in forte crescita: chi parte con il cane cerca strutture adatte, percorsi nella natura, ambienti sicuri. San Marino ha tutto questo. Ma ora rischia di perdere la credibilità ed il suo appeal. Se la percezione esterna diventa quella di un territorio dove un animale può morire solo per aver annusato l’erba sbagliata, la fuga sarà silenziosa ma costante.
E le conseguenze si faranno sentire presto su hotel, ristoranti, B&B, attività outdoor.
L’arresto, seppur ai domiciliari, del sospettato non basta. Serve una presa di posizione ufficiale, una campagna di bonifica permanente, l’installazione di videocamere nei luoghi sensibili, l’informazione continua dei cittadini e dei turisti.
Serve, soprattutto, dire chiaramente che San Marino non è una terra ostile agli animali. Altrimenti, ogni turista che parte e dice «non tornerò più» non sarà un caso isolato, ma l’inizio di una deriva.
E poi sarà troppo tardi.
Marco Severini – direttore GiornaleSM