Coppie gay: Sala, la sinistra si esponga per i diritti dei figli

“Credo che sia giusto far sentire la voce e manifestare, però questo è diventato ormai un problema politico. Vorrei che il Parlamento e in particolare la nostra parte politica si esponesse”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando lo stop alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali imposto al Comune e il presidio di
protesta in programma sabato davanti alla prefettura. “Ne ho discusso anche con la neo segretaria del Pd Elly Schlein – ha concluso – che concorda sul fatto che questo ormai è un tema politico da regolamentare. Dicano quello che vogliono fare”.

Il sindaco probabilmente non parteciperà al presidio organizzato fra gli altri da Sentinelli e Famiglie arcobaleno. “No, non penso – ha spiegato a margine della presentazione del concorso Back to Talent -. Faremo una conferenza stampa venerdì a cui parteciperò. Non penso che sabato andrò in manifestazione. Milano è stata in prima linea anche rispetto al supporto al ddl Zan e poi abbiamo visto come è finita, io ci metto sempre la faccia ma vorrei essere certo che soprattutto la mia parte politica poi faccia il suo”.

Per Sala, comunque, “non è una battaglia contro il governo. È una battaglia che impegna la mia parte politica. In questo momento abbiamo deciso di fare così, di
interrompere, e non è un problema di coraggio politico perché quello non mi manca. Ma non voglio dare illusioni alle famiglie – ha aggiunto – non voglio fare una cosa che poi viene impugnata dalla procura poche settimane dopo. Perché altrimenti sarebbe davvero un bel pasticcio”.

“Ora la cosa che mi preoccupa – ha aggiunto – è che, se fino a due giorni fa sembrava che la registrazione di figli di due donne nati all’estero fosse salvaguardata, il
prefetto mi ha detto invece che la Procura ha impugnato quattro di questi casi”.  “Io non do colpa a nessuno perché ognuno fa la sua parte, ma mi sembra un’escalation che va verso un ritorno al passato e al negare alcuni diritti – ha aggiunto – Il punto non è tanto prendersela con la Cassazione, che fa la sua parte, il problema è che che la politica deve dire cosa ne pensa su un tema del genere”.

Duro il commento anche del segretario di +Europa Riccardo Magi: “Davanti a un vuoto di tutela dei diritti dei bambini talmente grave, riconosciuto nel 2021 anche dalla Corte Costituzionale, la posizione del Governo è inaccettabile e crudele. Siamo ben consapevoli che le posizioni di questa destra sul matrimonio egualitario, sulle adozioni da parte di coppie omogenitoriali, sulla Procreazione Medicalmente Assistita e sulla Gestazione per Altri siano diametralmente opposte alle nostre, ma oggi il tema è tutelare i diritti di bambini già venuti al mondo ad avere una famiglia che garantisca loro il mantenimento, l’educazione, i diritti successori, indipendentemente da come siano nati”. 

Per Magi “non è tollerabile in un Paese europeo che ancora esista una categoria di bambini che per volontà dello Stato rischiano di essere ‘non riconoscibili’. Per questo, da inizio Legislatura abbiamo depositato una Proposta di legge che va nella direzione opposta rispetto alla grave decisione assunta ieri dal Senato contro il Regolamento Europeo per il riconoscimento di parità di diritti dei figli di genitori dello stesso sesso. Si tratta – prosegue Magi – di una proposta estremamente puntuale, non ideologica, che non entra nel merito dei requisiti necessari per accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita in Italia, ma si limita a chiarire che qualunque bambino, indipendentemente da come siano nato, debba avere il diritto di essere riconosciuto dai due genitori che hanno voluto metterlo al mondo. Mi auguro – conclude il segretario di +Europa – che raccolga il consenso di tutte le opposizioni”. 


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