
Prende forma la bozza del nuovo Dpcm – valido fino al prossimo 3 dicembre – che il premier Giuseppe Conte firmerà nelle prossime ore: il governo, alla luce dei preoccupanti numeri che evidenziano una risalita significativa della curva del contagio, ha ritenuto opportuno varare l’ennesimo decreto senza valutare gli effetti di quello ancora in vigore. L’esecutivo si prepara dunque al pugno duro, suddividendo l’Italia in tre aree: le Regioni, in base al relativo pericolo, saranno differenziate in “rosse”, “arancioni” e “verdi”. Sul coprifuoco alla fine l’ala rigorista ha dovuto cedere: piuttosto che alle 21, gli spostamenti saranno consentiti solo per “comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute” a partire dalle ore 22. In ogni caso viene fortemente consigliato di evitare spostamenti con mezzi di trasporto pubblici o privati, “salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi“. Si discute sull’utilizzo dell’autocertificazione, fortemente voluta dal ministro Roberto Speranza, nei territori “rossi”: andrà sicuramente esibita qualora si dovesse uscire dopo le 22, in seguito all’inizio del coprifuoco serale nazionale.
Regioni rosse
Calabria, Lombardia e Piemonte sono state inserite nella zona “rossa”. Qui verrà applicato un lockdown più morbido: chiusi tutti gli esercizi commerciali, compresi i parrucchieri e gli estetisti. Dovrebbe essere confermata la limitazione agli spostamenti da e per le Regioni ad alto rischio, probabilmente da estendere anche a quelle aree “arancioni”. Resteranno aperte solamente le industrie e le scuole fino alla prima media, mentre tutti i restanti studenti dovranno seguire le lezioni a casa. Dalla serrata saranno esclusi i servizi essenziali come farmacie e supermercati. Per il momento rimangono fuori Alto Adige e Valle d’Aosta, ma non è escluso che possano rientrarci.
Negozi
Nelle giornate festive e prefestive è disposta la chiusura delle “medie e grandi strutture di vendita, degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati“. Esclusi dalla restrizione farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Le attività dei servizi di ristorazione (compresi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) restano consentite dalle 5 alle 18; il consumo al tavolo potrà avvenire per un massimo di quattro persone per tavolo, “salvo che siano tutti conviventi“; confermato dalle 18 il divieto di consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Chiusi gli impianti nei comprensori sciistici.
Scuola e trasporti
L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione dovrebbero continuare a svolgersi in presenza, mentre per le scuole di secondo grado andrebbero adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività sia svolta in didattica digitale integrata. Sul fronte dei trasporti arriva una novità: a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, “è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%“. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. I corsi di formazione pubblici e privati potranno svolgersi prettamente in modalità a distanza.
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