Il Resto del Carlino aveva scritto oggi:
Jari Forte è il terzo a lasciare la giunta Spinelli
UN NUOVO assessore se ne va dalla giunta di Domenica Spinelli. E in tre anni il comune di Coriano perde tre assessori. Dopo l’ex vicesindaco Giuseppe Arangio e Salvatore Guarino, ora è la volta dell’assessore ai lavori pubblici, Protezione civile e sport, Jari Forte. «Non esistono più le condizioni per poter esercitare tranquillamente e in piena autonomia le mie funzioni – dichiara l’ex amministratore – In questi tre anni ho cercato di dare il massimo contributo affinché si potessero raggiungere gli obiettivi di mandato. Ma non riuscire a individuare e condividere le priorità è grave per una giunta. La fiducia dei cittadini si ottiene con i fatti e con una squadra. Se il capitano è il primo a non avere fiducia nella squadra è giusto lasciare. Per cui credo che il mio percorso sia giunto al termine».
FORTE PROSEGUE: «Lascio il mio posto consapevole di aver dato tutto quello che potevo dare e sapendo che non sempre è stato sufficiente. Ho provato a cercare soluzioni con dedizione e trasparenza. Sono un cittadino corianese che si era messo in gioco per risollevare Coriano dal baratro in cui era caduto. Il mio ringraziamento va ai dipendenti comunali». Forte si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «In questo percorso ho avuto la conferma che la politica per qualcuno è solo immagine, io invece credo che sia fare le cose, per davvero e bene. Di questo ha bisogno Coriano. Invece è iniziata già da qualche settimana la campagna elettorale per le prossime amministrative e in questo clima non si realizzerà più nulla per i cittadini. Chi ha il dovere di governare deve stare, a mio avviso, a testa bassa e lavorare per tutto il mandato senza perdere tempo. Faccio le mie scuse ai cittadini per le cose non fatte e mi auguro che chi arriverà dopo di me possa continuare il percorso e i progetti intrapresi».
CON LE DIMISSIONI di Forte, pronto l’attacco del Pd, con i consiglieri Cristian Paolucci, Alfredo Fabbro e Fabia Tordi: «Il progetto politico della Spinelli è fallito. Queste ennesime dimissioni denotano tutta l’inadeguatezza del sindaco ad amministrare. I cittadini non tollerano più il suo vuoto protagonismo mediatico. Vogliono meno parole e più fatti, più presenza in Comune. Ma per la Spinelli l’obiettivo è il suo futuro politico personale. Il gesto di Forte è stato un gesto di coerenza e responsabilità politica. Si vada ora subito al voto anticipato, in primavera».
Rita Celli, Il Resto del Carlino
FORTE PROSEGUE: «Lascio il mio posto consapevole di aver dato tutto quello che potevo dare e sapendo che non sempre è stato sufficiente. Ho provato a cercare soluzioni con dedizione e trasparenza. Sono un cittadino corianese che si era messo in gioco per risollevare Coriano dal baratro in cui era caduto. Il mio ringraziamento va ai dipendenti comunali». Forte si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «In questo percorso ho avuto la conferma che la politica per qualcuno è solo immagine, io invece credo che sia fare le cose, per davvero e bene. Di questo ha bisogno Coriano. Invece è iniziata già da qualche settimana la campagna elettorale per le prossime amministrative e in questo clima non si realizzerà più nulla per i cittadini. Chi ha il dovere di governare deve stare, a mio avviso, a testa bassa e lavorare per tutto il mandato senza perdere tempo. Faccio le mie scuse ai cittadini per le cose non fatte e mi auguro che chi arriverà dopo di me possa continuare il percorso e i progetti intrapresi».
CON LE DIMISSIONI di Forte, pronto l’attacco del Pd, con i consiglieri Cristian Paolucci, Alfredo Fabbro e Fabia Tordi: «Il progetto politico della Spinelli è fallito. Queste ennesime dimissioni denotano tutta l’inadeguatezza del sindaco ad amministrare. I cittadini non tollerano più il suo vuoto protagonismo mediatico. Vogliono meno parole e più fatti, più presenza in Comune. Ma per la Spinelli l’obiettivo è il suo futuro politico personale. Il gesto di Forte è stato un gesto di coerenza e responsabilità politica. Si vada ora subito al voto anticipato, in primavera».
Rita Celli, Il Resto del Carlino
