Sui rifiuti di San Marino molti si svegliano adesso.
Accordi tra San Marino e Italia sull’Ambiente sono già attivi dal 1994 e tra San Marino e Regione Emilia Romagna in tema Smaltimento rifiuti sono stati attivati dal 1995.
L‘ultimo accordo risale al 2011 ed individua le Provincie di Rimini e Forlì Cesena come destinatarie dei rifiuti. Quindi perché adesso e ripeto adesso no ai rifiuti di San Marino. Perché?
Perché sono uno Stato estero?
Già San Marino è uno stato estero, che parla italiano addirittura il dialetto romagnolo, usa l’euro e prima ancora la lira. E’ uno Stato terzo all’Unione Europea e i suoi cittadini sono equiparati ai cittadini europei.
Uno Stato che durante i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale ha accolto nelle gallerie dei suoi treni moltissimi sfollati Corianesi ed in particolare durante la battaglia sulla linea gotica.
Insomma storicamente, culturalmente e geograficamente omogenea alla Regione Emilia Romagna , alla Provincia di Rimini in più con accordi istituzionali ad alto livello con San Marino.
Perché se li deve smaltire da solo i rifiuti?
Certo se li smaltisca da solo i rifiuti!!! Certo costruiscano una discarica, un impianto a pirolisi, o con torcia al plasma. Ma si, se lo costruiscano magari ai confini di quel comune …. come si chiama … a sì , Coriano, tanto a noi altri abitanti fuori Coriano che ce ne frega, uno davanti e uno dietro, ci sono abituati.
E poi San Marino deve ridurre i rifiuti! Lo sta facendo. Sta introducendo il porta a porta gradualmente sui Castelli che ne formano il territorio, possiede un impianto che separa rifiuto secco dall’umido compostabile. Inoltre si impegnano a recepire e raggiungere gli stessi obiettivi del Piano Regionale dei Rifiuti.
Perché non è previsto dalla legge?
Abbiamo già detto che lo smaltimento dei rifiuti di San Marino in Emilia Romagna è regolamentato dal 1995. Non giorni, anni. L’ultimo nel 2011 ed ancora valido fino al novembre 2011 che prevede che le Province di Rimini e Forlì predispongano protocolli specifici. Perché le Province , perché gli ambiti di gestione dei rifiuti erano provinciali mentre ora sono passati regionali. Ecco perché c’è un Piano Regionale dei Rifiuti e non ci sono più i Piani Provinciali di Gestione dei Rifiuti.
Poi c’è il Principio di prossimità europeo cosi recepito dalla normativa italiana con il Testo Unico Ambientale del 2006 art. 182 “b) permettere lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in uno degli impianti idonei più vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessità di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti” lo stesso regola anche il flusso dei rifiuti extra nazionali “può essere limitato l’ingresso nel territorio nazionale di rifiuti destinati ad inceneritori classificati come impianti di recupero, qualora sia accertato che l’ingresso di tali rifiuti avrebbe come conseguenza la necessità di smaltire i rifiuti nazionali o di trattare i rifiuti in modo non coerente con i piani di gestione dei rifiuti.” (cioè nel caso nostro specifico le Regioni vista la richiesta potrebbero negare l’ingresso dei rifiuti di San Marino se quelle tonnellate di rifiuti mandassero in crisi i Piani. Certo).
Un altro principio regolamentato a livello europeo e poi italiano dice che la discarica è l’ultima opzione, prima vengono inceneritori e poi inceneritori con recupero energetico classificati R1.
Insomma le norme comunitarie e italiane individuano l’impianti di Raibano come destinatario perché più vicino e perché impianti di incenerimento R1.
Forse perché ambientalmente è una scelta peggiorativa?
Premesso che occorra incenerire sempre meno fino a tendere a zero rifiuti bruciati è bene però rimanere coi piedi per terra.
L’Autorizzazione dell’inceneritore è per un quantitativo annuo di rifiuti pari a 140.000 tonnellate siano essi urbani o speciali non pericolosi. Gli speciali sono quelli prodotti dalle industrie, dal commercio, aziende agricole ecc.
Ora l’inceneritore di Coriano brucia approssimativamente 100.000 tonnellate di rifiuto urbano e 40.000 di speciali. Il rifiuto speciale è una merce a libero mercato , può potenzialmente viaggiare per tutta Europa, da sotto un telone sottoforma di ecoballa e comunque anche se venisse dall’Europa proviene da industrie, commercio, agricoltura ecc ecc.
Quello di San Marino è rifiuto urbano , simile al nostro, e per di più vagliato. E meglio quindi bruciare rifiuto speciale oppure urbano di San Marino dal punto di vista ambientale? Vi prego non rispondete è meglio non bruciare , su quello siamo quasi tutti d’accordo.
Oppure è meglio ambientalmente che si costruiscano un piccolo impianto vicino a Coriano così se li smaltiscono loro.
Oppure, a livello un po’ più ampio, fare portare i rifiuti a Forlì a Ravenna o in Discarica nelle Marche , o in Toscana è ambientalmente più sostenibile ? la risposta è no.
E’ un problema economico?
No , nessun aggravio sulle bollette dei cittadini.
E allora?
E allora il tema sembra essere la coerenza. Non scagliarci contro la Regione per dire no ai rifiuti di San Marino è visto come mancanza di coerenza, addirittura di connivenza. Insomma che ce frega se continuiamo responsabilmente una cooperazione fino ad oggi a carico di altri territori, che ce frega delle relazioni con San Marino, ma soprattutto che ce ne frega dell’ambiente. Purtroppo è anche il pensiero di alcuni rappresentanti Istituzionali.
Allego due documenti inviati dai tutti i Comuni dell’Emilia Romagna capoluogo, sede di inceneritore e rappresentanti di Atersir, quindi da Piacenza fino a Coriano comprendendo Bologna Parma Forlì Ferrara Misano e Rimini a due diversi interlocutori. In tutte e due le lettere c’è lo stesso no ai Rifiuti extraregionali se no in condizioni di emergenza o temporaneamente prima di azioni serie di riduzione rifiuti (e questo è il caso di San Marino). Questa è coerenza!!!
Non abbiamo effettuato la comunicazione?
In tutte le assemblee che abbiamo tenuto a Coriano (su R1, Piano Regionale dei Rifiuti, Sblocca Italia) e invitati in altri consessi a Bologna, Bellaria, Rimini e Riccione abbiamo detto le stesse cose e prefigurato da sempre la possibilità, proprio perché le norme nazionali lo prevedono, di immissione di Rifiuti Extraregionali. Che poi questo non sia avvenuto, perché sia il Gestore sia la Regione non lo abbiano permesse ed effettuato, è un altro tema.
Chi chiede Consigli Comunali Aperti o cita altri casi ,senza alcuna informazione e conoscenza dei singoli casi, fa disinformazione.
Perché bisogna dire no a prescindere?
Lo accetto, anche se non capisco, dai Comitati.
Da rappresentanti del Partito Politico che peraltro Governa chi autorizza allora dico che perlomeno c’è un problema di Comunicazione.