E lui: “Mi vergogno di essere italiano” ; Pm : sentenza storica
“Da ora in poi i cosiddetti ritiri di foto imbarazzanti dei vip saranno più problematici. Questa è una sentenza storica che mette un punto fermo”, dice il pm milanese Frank Di Maio. I giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano hanno condannato a 3 anni e 8 mesi Fabrizio Corona, riconoscendolo colpevole di 4 episodi tra estorsioni e tentate estorsioni. All’imputato vanno le attenuanti generiche e il beneficio della continuazione. La reazione dell’imputato è in linea con il personaggio: “Mi vergogno di essere italiano. Perchè non condannano anche le altre agenzie, quelli del caso Marrazzo? Io me ne vado, non voglio più stare in questo paese. Ci sarà l’appello, la Cassazione, il carcere ma non me ne frega un cazzo”. L’aula è stata trasformata in un set televisivo, difficile trovare un altro processo che dai media ha ricevuto analoga attenzione. Il conto che Corona deve pagare alla giustizia, secondo i giudici, collegio tutto al femminile, parla di due episodi ai danni del calciatore Francesco Coco, uno relativo al motociclista Marco Melandri e un altro riguardante il calciatore brasiliano Adriano nel periodo in cui era all’Inter. Non ci sono prove invece per le vicende simili con protagonisti Lapo Elkann e la Fiat, il centravanti della nazionale Alberto Gilardino e l’imprenditore Gianluca Vacchi. Na nessuno dei vip o presunti tali si era costituito parte civile. E sul punto non manca la riflessione del pm Di Maio: “La procura ha sostenuto il processo da sola, senza parti civili che non si sono costituite”. Emerge la sensazione di un mondo del jet-set abituato da sempre ad andare avanti in un certo modo a causa di convenienze reciproche. Per questa ragione il pm spiega che il verdetto appena emesso peserà sul futuro dei ricatti fotografici e non è escluso che non solo a Milano le procure accendano una sorta di faro sul fenomeno, forti del principio. Si tratta però solo di una sentenza di primo grado che potrebbe anche essere ribaltata. Va ricordato che Corona ha già altre condanne anche se nessuna è definitiva. Per le banconote false e la detenzione di una pistola, 1 anno e 6 mesi a Spoleto e 4 mesi a Milano. 2 mesi per un episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Corona inoltre è indagato sempre per Vallettopoli con l’accusa di associazione per delinquere a Potenza. Dovrà essere processato a Torino per la fotoestorsione a David Trezeguet. A Milano c’è l’inchiesta a suo carico per la bancarotta della Corona’s la sua agenzia ed evasione fiscale. La procura aveva scoperto i conti del fotografo dei vip a San Marino dopo averlo visto utilizzare auto con la targa del paese del Titano. Non tanto furbo insomma.
“Da ora in poi i cosiddetti ritiri di foto imbarazzanti dei vip saranno più problematici. Questa è una sentenza storica che mette un punto fermo”, dice il pm milanese Frank Di Maio. I giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano hanno condannato a 3 anni e 8 mesi Fabrizio Corona, riconoscendolo colpevole di 4 episodi tra estorsioni e tentate estorsioni. All’imputato vanno le attenuanti generiche e il beneficio della continuazione. La reazione dell’imputato è in linea con il personaggio: “Mi vergogno di essere italiano. Perchè non condannano anche le altre agenzie, quelli del caso Marrazzo? Io me ne vado, non voglio più stare in questo paese. Ci sarà l’appello, la Cassazione, il carcere ma non me ne frega un cazzo”. L’aula è stata trasformata in un set televisivo, difficile trovare un altro processo che dai media ha ricevuto analoga attenzione. Il conto che Corona deve pagare alla giustizia, secondo i giudici, collegio tutto al femminile, parla di due episodi ai danni del calciatore Francesco Coco, uno relativo al motociclista Marco Melandri e un altro riguardante il calciatore brasiliano Adriano nel periodo in cui era all’Inter. Non ci sono prove invece per le vicende simili con protagonisti Lapo Elkann e la Fiat, il centravanti della nazionale Alberto Gilardino e l’imprenditore Gianluca Vacchi. Na nessuno dei vip o presunti tali si era costituito parte civile. E sul punto non manca la riflessione del pm Di Maio: “La procura ha sostenuto il processo da sola, senza parti civili che non si sono costituite”. Emerge la sensazione di un mondo del jet-set abituato da sempre ad andare avanti in un certo modo a causa di convenienze reciproche. Per questa ragione il pm spiega che il verdetto appena emesso peserà sul futuro dei ricatti fotografici e non è escluso che non solo a Milano le procure accendano una sorta di faro sul fenomeno, forti del principio. Si tratta però solo di una sentenza di primo grado che potrebbe anche essere ribaltata. Va ricordato che Corona ha già altre condanne anche se nessuna è definitiva. Per le banconote false e la detenzione di una pistola, 1 anno e 6 mesi a Spoleto e 4 mesi a Milano. 2 mesi per un episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Corona inoltre è indagato sempre per Vallettopoli con l’accusa di associazione per delinquere a Potenza. Dovrà essere processato a Torino per la fotoestorsione a David Trezeguet. A Milano c’è l’inchiesta a suo carico per la bancarotta della Corona’s la sua agenzia ed evasione fiscale. La procura aveva scoperto i conti del fotografo dei vip a San Marino dopo averlo visto utilizzare auto con la targa del paese del Titano. Non tanto furbo insomma.
FONTE: apcom.net