Caso sospetto a Roma: nella Capitale turista cinese ricoverato, ambulanza lo preleva in hotel. Controlli su due asiatici a bordo di una nave a Civitavecchia, bloccati seimila croceristi. Trump: “Stiamo lavorando strettamente con Cina”. Calcio Cina, rinviate partite del 2020.
Una vittima nella provincia sudoccidentale del Sichuan porta a 38 i nuovi decessi per il coronavirus cinese, 37 dei quali nello Hubei, per un totale di 170 vittime dall’inizio dell’epidemia. Secondo l’ultimo bilancio del governo centrale, i nuovi casi registrati nella giornata di ieri in tutto il territorio cinese sono stati 1.771, più di mille dei quali solo nella provincia focolaio dell’infezione.
Filippine, India e Tibet hanno confermato il primo caso. Le 38 nuove morti segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall’inizio dell’epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone nello Hubei.
La maggior parte delle ultime infezioni segnalate si è verificata proprio nella provincia focolaio del virus, che ne ha registrate 1.032. La Chinese Football Association, la Federcalcio cinese, ha annunciato in un comunicato di rinviare tutte le partite in programma nel 2020 a causa dell’epidemia del coronavirus di Wuhan.
Ikea ha deciso di chiudere in via temporanea tutti i suoi 30 store in Cina. La mossa segue quella di ieri con cui il colosso svedese aveva annunciato la chiusura della metà dei suoi negozi, limitando anche gli orari di apertura di quelli ancora operativi.
Continua l’allarme nel mondo
“Ho appena ricevuto il briefing sul coronavirus da tutte le nostre grandi agenzie, che stanno lavorando strettamente con la Cina. Continueremo a monitorare gli sviluppi in corso. Abbiamo i migliori esperti al mondo e sono al lavoro 24 ore su 24”: lo ha twittato il presidente americano Donald Trump.
Gli Usa invieranno i loro “migliori esperti”, su invito della Cina, per collaborare alle ricerche sul coronavirus. Lo ha annunciato il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow.
Il Ministro della Salute del Giappone ha annunciato che tre dei 206 passeggeri giapponesi evacuati ieri da Wuhan sono contaminati dal coronavirus cinese. Un secondo aereo con a bordo 210 giapponesi evacuati da Whuan è atterrato nella notte a Tokyo.
Gli australiani che vogliono invece rientrare in patria da Wuhan, dovranno pagare 1800 euro e firmare una ‘liberatoria’ per assicurare che accettano di essere messi in quarantena per 14 giorni nell’isola di Christmas. Al termine delle due settimane, gli australiani saranno sbarcai a Perth e da lì pagarsi un altro biglietto per tornare nelle loro città di residenza. Lo rivela il Sydney Morning Herald. Protesta l’associazione dei medici australiani che ha definito “non esattamente adeguata” la scelta di mettere gli australiani in isolamento nell’isola di Christimas, usata da tempo come centro di detenzione per gli irregolari che tentano di arrivare illegalmente, via mare, in Australia. “Sono persone già abbastanza traumatizzate”, dice l’Australian Medical Association.
I voli attesi oggi per evacuare da Wuhan i cittadini sudcoreani e britannici sono stati rinviati, in base a quanto detto da Seul e Londra. In particolare, la Cina ha autorizzato solo uno dei quattro voli per trasportare i circa 700 cittadini sudcoreani, mentre la Gran Bretagna non ha avuto alcun via libera, ha confermato il Foreign Office.
L’intervento alla Camera del ministro della Salute
“Il nuovo virus, pur essendo classificato per il momento come di tipo B al pari di quelli della Sars, dell’Aids e della polio, viene gestito come se fosse di classe A, la stessa del colera e della peste”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa alla Camera sul coronavirus. “L’Italia – continua – è in costante contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità e monitora attentamente la situazione. I casi totali confermati, secondo l’Oms, sono 6065, con 132 decessi”.
Il numero di telefono 1500, potenziato per fornire informazioni 24 ore su 24 sul coronavirus e per raccogliere eventuali segnalazioni di casi sospetti “è pienamente operativo” e “nella sola giornata ieri 28 gennaio, dalle 8 alle 22, ha gestito 700 telefonate per un tempo medio di conversazione di 6 minuti 30 secondi”.
Gli italiani bloccati a Whuan e i casi sospetti in Italia
Sono in corso dei controlli su due asiatici con febbre a bordo di una nave Costa Crociere ferma nel porto di Civitavecchia. E’ stato allertato il ministero della Salute e un medico è stato fatto salire a bordo. Moglie e marito cinesi di Hong Kong con febbre e problemi respiratori, sono stati già raggiunti dai medici dello Spallanzani per realizzare i test. Secondo quanto si è appreso gli altri passeggeri, 6 mila circa, al momento non potrebbero scendere dalla nave. La coppia, salita a Savona alcuni giorni fa, era arrivata in Italia a Malpensa il 25 gennaio
Per la sessantina di italiani bloccati a Wuhan, è tutto pronto per la partenza dell’aereo che dovrà riportarli in patria. Mancano però ancora “alcuni passaggi” per il via libera definitivo del governo di Pechino, spiegano fonti della Farnesina, assicurando comunque che il governo lavora senza sosta per organizzare il loro ritorno il prima possibile.
Puglia La cittadina cinese, residente in Salento, ricoverata a Lecce e poi a Bari per sospetto coronavirus risulterebbe, secondo quanto si è appreso, positiva ad un’altra infezione. Una situazione che ridurrebbe la probabilità che sia stata infettata dal virus cinese. La donna due giorni fa era andata al pronto soccorso dell’ ospedale Vito Fazzi di Lecce con febbre alta e difficoltà respiratorie, riferendo di aver avuto contatti a Roma con alcuni suoi connazionali proveniente dalla zona di Whuan in Cina.
Roma Nella Capitale in tarda serata un turista cinese è stato soccorso da un’ambulanza nel pomeriggio in un albergo di via Cavour, nel centro di Roma. Secondo quanto si è appreso, era arrivato nella Capitale dalla Cina da un paio di giorni. Sono scattate tutte le procedure disposte per il coronavirus. Il personale dell’ambulanza, con mascherine e tute bianche, ha soccorso l’uomo che aveva febbre e lo ha trasportato all’ospedale Spallanzani per essere sottoposto al test.
Alessandria Una donna, rientrata dalla Cina dopo alcuni mesi, è in isolamento all’ospedale di Alessandria perché presenta sintomi influenzali che hanno fatto pensare al coronavirus. Per confermare l’eventuale infezione, la paziente sarà sottoposta ad ulteriori accertamenti clinici. Al pronto soccorso – conferma l’Azienda ospedaliera – è scattata la procedura prevista dal Protocollo nazionale per affrontare eventuali casi di coronavirus. Solo dalle analisi alle quali la donna sarà sottoposta sarà possibile chiarire se si tratta di un caso legato al coronavirus.
In serata l’Azienda Ospedaliera ha precisato che la donna ricoverata “presentava sintomi influenzali non gravi e non correlabili al coronavirus”. La donna, come previsto dalla procedura ministeriale, “è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale, domani saranno disponibili i risultati dei test specifici”. Lo ha comunicato in una nota diffusa dal ministero della Salute la Aso di Alessandria.