È salito a 2.360 il numero delle persone che sono morte dopo aver contratto ilcoronavirus nel mondo. Solo in Cina, le vittime sono state 2.345, tra cui 2.250 nell’epicentro di Hubei ma la Commissione sanitaria cinese fa sapere che continua a calare il numero dei nuovi contagi. Come riferisce la Commissione sanitaria cinese, in Cina sono stati registrati ieri 109 nuovi decessi a causa dell’epidemia, 106 solo nella provincia di Hubei. Fuori dalla Cina, quattro decessi sono stati confermati in Iran, tre in Giappone, due a Hong Kong e altrettanti in Corea del Sud. Uno, ciascuno, a Taiwan, nelle Filippine e in Francia. I casi di contagio confermati dalle autorità cinesi hanno registrato un aumento di 397 persone, raggiungendo così i 76.288. In Iran un sindaco del tredicesimo distretto di Teheran, Morteza Rahmanzadeh, è risultato positivo al test diagnostico effettuato per verificare il contagio da coronavirus dopo la presenza dei sintomi. Lo rende noto la televisione di Stato iraniana, precisando che il funzionario è stato ricoverato.
E una donna canadese di 30 anni è risultata positiva al test diagnostico per il coronavirus condotto a Ottawa dopo essere rientrata da un viaggio in Iran. Lo ha detto la titolare della Sanità pubblica canadese, Theresa Tam, esprimendo preoccupazione e affermando che “qualsiasi legame importante con l’Iran potrebbe essere un indicatore di una più ampia trasmissione” del virus ”rispetto a quella che pensavamo finora”. Ieri le autorità iraniane hanno confermato che 18 persone sono risultate positive al coronavirus e quattro sono morte a causa dell’infezione. Tam ha quindi detto che va ricordato che la diffusione del nuovo coronavirus è una questione globale e che il virus potrebbe essere presente in Paesi che non hanno la capacità di combatterlo.
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità e la Cina stanno abbandonando i toni rassicuranti, lasciando spazio ai timori che la diffusione del coronavirus Covid19 si possa trasformare in epidemia mondiale. Il tempo per fermarla “sta per scadere”, ha avvertito il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Anche se il numero totale di contagi di covid19 fuori dalla Cina rimane relativamente basso,siamo preoccupati per il numero di casi senza un chiaro legame epidemiologico, come viaggi in Cina o contatti con un caso confermato”, ha rimarcato Ghebreyesus. Il Messaggero