“Se il modello matematico è corretto, l’emergenza dovrebbe concludersi con fine maggio, inizio giugno. Resteranno dei malati residuali che però non impatteranno con l’organizzazione sanitaria. Ora stiamo affrontando una emergenza pari a quella della seconda guerra mondiale, fortunatamente durerà poco. Dobbiamo uscirne il prima possibile, poi ci vorrà una cura da cavallo per la nostra economia. Usciti da questa crisi, molto intensa per quanto breve, sono convinto che ci sarà davvero un Rinascimento”, ha detto Zaia nella conferenza stampa quotidiana.
«Noi non possiamo accettare navi che attracchino in Veneto, non siamo in grado di curare un raffreddore a quelli che vengono da fuori. Non siamo egoisti, ma la visione oggettiva di un governatore che ha l’obbligo di garantire la salute ai suoi cittadini. Mi chiedo come possa esserci ancora qualcuno che fa partire navi da crociera in un mondo in totale emergenza – ha aggiunto -. Una nave con un solo contagiato, a fine crociera ti porta un lebbrosario. Se è fermo deve essere fermo per tutti. Qui da noi non c’è posto, né per la Costa Vittoria né per altre».
«La politica dei tamponi è stata vincente. Abbiamo accelerato ancora di più sul budget in questo campo, ci giochiamo l’ultima fiche sul fatto che il sistema dei tamponi funzioni, tantomeno che domani presenteremo un piano Marshal che si rifà al sistema Vò. Non stiamo parlando di fare tamponi a tutti, ma a ospedalieri, case di riposo e forze di polizia, ai contatti dei positivi e rilievi a campioni per particolari categorie. Non possiamo fare tamponi a tutti 5 milioni di veneti, ma abbiamo approntato un piano per fare il test a più persone possibile, ovviamente con una ratio, vale a dire chi è più a rischio di contagio e di contagiare altre persone».
“Aifa ha dato il via alla sperimentazione di un farmaco giapponese, Avigan, e anche nel Veneto sarà sperimentato”.
L’Arena di Verona