Tracollo degli indici, alla prova dei mercati dopo lo stop del Capodanno lunare, prolungato a causa del coronavirus di Wuhan. L’Europa è in leggero rialzo dopo i cali tra il 3% e il 4% segnati la scorsa settimana. Positiva Londra nella prima seduta post Brexit. Petrolio in calo per timori sull’andamento dell’economia cinese.
Nonostante il crollo delle Borse cinesi sull’effetto del coronavirus, i listini europei – che già hanno scontato perdite tra il 3% e il 4% la scorsa settimana – si mantengono in lieve incremento nella prima seduta settimanale. A Piazza Affari il FTSE MIB è in lieve rialzo dopo che venerdì sul listino milanese aveva pesato anche il dato negativo del Pil italiano del Iv trimestre 2019. La scorsa settimana gli indici azionari europei avevano accusato un calo tra il 3% e il 4%.
Londra la migliore dopo Brexit: sterlina giù, bene manifatturiero
Questa mattina è Londra la migliore nella prima seduta dopo l’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione Europea complice il calo della sterlina e il rialzo dell’indice Pmi sull’attività manifatturiera inglese nel mese di gennaio. L’indice segnala un miglioramento anche nell’Eurozona.
Ko i listini cinesi dopo la lunga pausa
Le Borse cinesi arrivano alla pausa degli scambi di metà seduta con il tracollo degli indici, alla prova dei mercati dopo lo stop del Capodanno lunare, prolungato a causa del coronavirus di Wuhan: pur recuperando qualcosa rispetto all’apertura, il Composite di Shanghai ha perso il 7,7%.
Le perdite fatte registrare dai listini cinesi ammontano a 420 miliardi di dollari. Si tratta al momento del peggior crollo dalla bolla del 2015. Circa 2.600 titoli hanno perso oltre il 10% e la caduta riguarda anche le materie prime, a cominciare dal ferro, in calo del 7%. Giù anche greggio, rame e olio di palma. Il tutto nonostante l’intervento della Banca centrale cinese.
Petrolio giù: scende la domanda di Pechino, Opec in campo
Il petrolio in particolare è ai minimi da quattro mesi. Secondo quanto rivelato ieri dall’agenzia France Press i paesi Opec e la Russia hanno convocato per domani e mercoledì a Vienna una riunione del comitato tecnico, l’organo che tradizionalmente analizza la congiuntura di mercato per aiutare i membri del cartello a correggere le proprie quote di produzione e condizionare cosi’ i prezzi. Secondo fonti del settore energetico cinese citate dal Bloomberg, intanto, la domanda di greggio della Repubblica Popolare sarebbe scesa di circa 3 milioni di barili al giorno, vale a dire il 20% del totale, a causa dell’impatto dell’epidemia di coronavirus sull’economia.
La Banca centrale inietta 156 miliardi di euro. Yuan in flessione
La banca centrale cinese inietterà oggi 1200 miliardi di yuan (156 miliardi di euro) di liquidità sui mercati finanziari per sostenerli di fronte allo shock degli effetti del coronavirus. In una nota l’istituto ha spiegato che l’intervento ha l’obiettivo di mantenere «una liquidità ragionevole e abbondante» del sistema bancario e a garantire la stabilità del mercato dei cambi. Lo yuan sta scivolando significativamente nei confronti del dollaro: il cambio dollaro/yuan onshore è tornato ai massimi da Natale a 7,012. Inoltre la Banca centrale ha annunciato un taglio di 10 punti base dei tassi sulle operazioni di pronti contro termine (reverse repurchase agreements): nello specifico il tasso sulle operazioni a 7 giorni viene abbassato dal 2,50% al 2,40%, quello a 14 giorni dal 2,65% al 2,55%.
Più morti che per la Sars
Con gli ultimi 57 decessi da coronavirus in Cina, il totale sale a 361, superando i 349 che fece la Sars nella parte continentale del Paese tra il 2002 e il 2003. E con i 2.296 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, i contagi salgono a 17.205: più del triplo dei 5.327 della Sars. Si attestano a 21.558 i casi sospetti, mentre aumentano anche le guarigioni, a quota 475.
A Milano, giù Tim dopo sanzioni, vola Nexi su M&A settore
Tra le big quotate, corre Nexi spinta dalla fusione tra le francesi Worldline e Ingenico che crea il quarto operatore mondiale nei sistemi di pagamento e che potrebbe accelerare la combinazione tra Nexi e Sia. Scivola Atlantia, che la scorsa settimana era stata la migliore sull’ipotesi che il Governo Conte opti per soluzioni alternative rispetto alla revoca totale della concessione autostradale ad Autostrade per l’Italia. Giù Eni e i petroliferi con il greggio in discesa. In netto calo Telecom Italia dopo le sanzioni comminate nel week end dal Garante della Privacy e dall’Antitrust al gruppo telefonico per complessivi 143 milioni di euro.
Da martedì 4 occhi sui bilanci delle banche italiane
Piazza Affari aveva aggravato venerdì il proprio bilancio settimanale a causa dei deludenti dati sul Pil del quarto trimestre 2019, chiuso con la più forte frenata dal 2013 (-0,3%). A distogliere l’attenzione dai problemi dell’economia italiana potrebbero essere nel corso della settimana i dati di bilancio del 2019 che le società quotate pubblicheranno a partire da questi giorni. La stagione dei conti entrerà nel vivo già da domani con Intesa Sanpaolo, che sarà seguita a ruota da tutte le altre banche italiane.
I BTp chiamati alla conferma dopo la settimana del rally
Resta sotto l’1% il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni con lo spread sotto i 140 punti. La scorsa settimana il rendimento del decennale si era portato al di sotto della soglia psicologica dell’1% per la prima volta da inizio novembre. Archiviati gli effetti del voto favorevole (agli occhi dei mercati finanziari) in Emilia Romagna e una settimana positiva per le emissioni di titoli pubblici non vi saranno nei prossimi giorni nuove aste del Tesoro. A orientare gli investitori sarà quindi presumibilmente il sentiment generale, oltre che i riflessi dei dati macroeconomici italiani.
Negli Usa parte la rincorsa Dem alla casa Bianca
Tornando a livello globale, la settimana si apre un po’ in sordina sotto l’aspetto macroeconomico con i dati Pmi europei e Ism manifatturiero negli Usa nel pomeriggio di lunedì 3. Sempre lunedì 3 negli Stati Uniti si apre ufficialmente la corsa alla Casa Bianca con le primarie dei democratici nello stato dell’Iowa. È però evidente che l’andamento della Borsa di Shanghai alla riapertura dopo le travagliate festività del capodanno cinese potrà rappresentare in questo caso un elemento in più in grado di influenzare le scelte degli investitori.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)